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Ci troviamo oggi in compagnia di Romeo Orsi, produttore regista e sceneggiatore al suo esordio con un lungometraggio che ha da poco finito di girare. Il titolo riconduce già al tema del mistero e degli enigmi: “Game of Time”. Romeo ha viaggiato moltissimo, è una personalità eclettica e si è spesso definito ‘Ospite della vita. Andiamo, allora, a fare due chiacchiere con lui per scoprire qualcosa in più intanto sulla sua persona, poi su tutti i suoi imminenti e prossimi progetti.
Romeo, ti definisci eclettico. Cosa significa per te?
Penso che ognuno di noi nella vita ha un proprio percorso; il mio fino a questo momento è stato molto fortunato: mi sono circondato di affetti veri, ho avuto una famiglia eccezionale, la salute e piccole soddisfazioni non mi sono mai mancate. Ho esplorato e visto molte realtà; qualcuno mi ha definito una personalità poliedrica, eclettica e in effetti lo sono anche se uso definirmi diversamente…
A tal proposito, è vero che ti definisci Ospite della vita? Ci spieghi il senso.
“Ospite della vita”, sì. Mi piace definirmi così perché ritengo fondamentale la libertà di agire a proprio piacimento a seconda delle circostanze e decidere quello che mi piace fare nei limiti ma allo stesso tempo amo inseguire sogni irrealizzabili.
Nel campo dell’arte il creare, libero e secondo le mie possibilità ed esigenze del momento, è ciò che mi rende ‘vivo e ospite’.
E’ difficile da spiegare ma per semplificare…Ecco, sappiate che prima di tutto mi definisco un amatore: tutto ciò che creo dalla musica ai cortometraggi e ai lungometraggi è un qualcosa che mi viene ‘suggerito’ così come questo viaggio…Il viaggio della vita di cui sono protagonista anzi coprotagonista insieme a tutti voi che qui mi leggete.
Nel campo dell’arte il creare, libero e secondo le mie possibilità ed esigenze del momento, è ciò che mi rende ‘vivo e ospite’.
E’ difficile da spiegare ma per semplificare…Ecco, sappiate che prima di tutto mi definisco un amatore: tutto ciò che creo dalla musica ai cortometraggi e ai lungometraggi è un qualcosa che mi viene ‘suggerito’ così come questo viaggio…Il viaggio della vita di cui sono protagonista anzi coprotagonista insieme a tutti voi che qui mi leggete.
Entriamo nel vivo dei tuoi progetti e lavori. Ci parli dello short film Dolce Far?
ll Dolce far nasce dall’incontro con un artista franco-inglese da cui è scaturita l’idea appunto di creare questo short film che ha partecipato, fra le altre cose, al Zinebi 60.
Chi è Jacopo Cascella ?
Jacopo Cascella è un artista eclettico, pittore proveniente da una dinastia di grandi artisti che ho conosciuto tramite un amico in comune. Siamo amici ed è molto bello notare che, anche quando abbiamo opinioni diverse, riusciamo a trovare un punto d’incontro e venirne a capo. Insieme abbiamo ideato e creato Game of Time, frutto di una forte sinergia di lavoro.
Game of Time da cosa scaturisce?
Forse dai luoghi in cui viviamo e dalla loro spiccata identità storica e naturalistica.
Forse dal luogo che ha guidato l’immaginazione di Dante.
Forse dal profumo del bosco, del legno antico….., Del ruscello…… , Dal mare.
Forse dall’ arte , dallo spirito, dai simboli.
Dal respiro della natura dai suoi colori, dalla sua fonetica.
Forse da un ricordo, da un sogno, dalla voce del cuore o da quella della mente.
Forse da tutto ciò.
Che obiettivi ti proponi con questo lungometraggio di 75 minuti?
Mi piacerebbe che tante persone da ogni parte del mondo lo guardassero. Il momento, la situazione, il caso, il destino ha voluto ciò; riguardandomelo più volte colgo i messaggi ogni volta diversi. Forse è questo il motivo del perché è stato creato .
Potete seguire Romeo qui:
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