(Adnkronos) – Quasi una settimana in pronto soccorso all'ospedale Goretti di Latina. E' la storia di una signora di 83 anni raccontata dal figlio, Michele Marangon. Parliamo "non di buona o di cattiva sanità. Più semplicemente, quanto sta accadendo sembra rientrare nell'ordinaria amministrazione. Cinque giorni in pronto soccorso a Latina in attesa di un ricovero, per una persona di 83 anni, non sono uno scherzo. La 'fortuna' di non rischiare la vita si trasforma in un limbo fatto di ansie e incertezze per la famiglia: e per chi arriva in ospedale, strappato alla propria quotidianità, seguendo – evidenzia la lettera – già una propria terapia per vari malanni, sorge poi la necessità di autogestirsi e seguire nuove indicazioni in un clima di forte stress, di comunicazione resa non facile dal trambusto, dalla mancanza di privacy, dalla preoccupazione".
Arrivata al Santa Maria Goretti in ambulanza venerdì 7 febbraio nel pomeriggio, "mia madre presentava una fibrillazione importante con battito cardiaco superiore a 160. Da quel momento è iniziata una permanenza che, dopo due notti in barella, ha avuto come 'premio' il ricovero su un letto vero in una stanza del pronto soccorso, che tuttora prosegue. E siamo a 5 notti – rimarca il figlio – Nei primi giorni, aggiungo, un medico ci aveva riferito di una sofferenza cardiaca e polmonare. Ho potuto parlare lunedì con il gentile primario di Cardiologia e, rispetto alle condizioni di mia madre, confermava il rientro della fibrillazione e l'opportunità di un ricovero, vista la situazione che comunque necessitava di una apposita terapia farmacologica, somministrata. Il sogno di essere accolti in un reparto di eccellenza, o in un qualsiasi reparto, ancora non si avvera". "La giurisdizione del pronto soccorso è presidiata da personale medico, infermieristico e di vigilanza non sempre con le stesse vedute: resta complicato, in tale situazione, conoscere il decorso e le terapie applicate, senza parlare della difficoltà di portare un po' di conforto al proprio caro, letteralmente immobilizzato sul letto e comunque oggetto di cure da parte degli Oss – riprende il figlio – Questa non è una protesta, non è una richiesta: è una riflessione pubblica sulla condizione del pronto soccorso del capoluogo pontino, sul quale risparmio ogni facile e abusata descrizione da 'girone dantesco', per quanto tristemente efficace". "Mentre scrivo, al Pronto soccorso del Goretti figurano 82 utenti, di cui 39 sotto osservazione e 27 in ricovero/trasferimento (la Asl di Latina serve 566.485 utenti). Numeri che non sfigurano, per esempio, rispetto a uno dei tanti pronto soccorso della Asl Roma 1, quello dell'Umberto I, che vede 114 utenti (la Asl Roma 1 serve quasi 1 milione di persone). Il sovraccarico di Latina è evidente, mentre solo poche settimane fa i dirigenti del pronto soccorso rimarcavano la riduzione dei tempi di attesa. Ottima notizia, ma come dialogano pronto soccorso e reparti?", conclude Marangon. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
83enne da 5 giorni al Pronto soccorso del Goretti di Latina, la denuncia
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