Imprenditori non trovano periti e fanno il punto con docenti, università e centri di ricerca.
BOLOGNA – “Come faccio a crescere, se non trovo i periti? Abbiamo 2.000 posti di lavoro ma ci arrivano 1.000 diplomati”. Lo rileva Alberto Gerri di associazione Meccanica. Nomi importanti del tessuto produttivo dell’Emilia Romagna e d’Italia si sono incontrati con i rappresentanti delle istituzioni all’istituto di istruzione superiore ‘Ettore Majorana’ di San Lazzaro (Bologna) per parlare della necessità di formare più giovani nell’ambito delle discipline tecnico scientifiche sul territorio. Ma anche di come coordinare il passaggio tra scuola superiore e università e tra queste ultime e il mondo del lavoro.
In sostanza, l’obiettivo era quello di rendere pubblico il lavoro che da più di un anno sta portando avanti il Comitato tecnico scientifico di istituto, convocato da Sergio Pagani, dirigente scolastico del ‘Majorana’ nel 2017 con risultati giudicati positivi da tutti i membri (il comitato è costituito da rappresentanti dell imprese, delle università, dei centri per l’impiego, degli studenti e dei docenti).
Un’esperienza che è per molti unica e sui generis, che non è avvenuta con altre scuole del territorio e che non è partita dalle istituzioni, come spiega Antonello Maino di Engines Engineering: “Non vorrei rompere il clima da presepe che si è finora creato- afferma facendo riferimento alla serie di interventi positivi fatti fino a quel momento- ma a noi tutto questa partecipazione della politica non è arrivata, noi siamo qua perché abbiamo ricevuto l’invito dal professor Pagani”.
Video: https://youtu.be/Pt2-2LDnOus
Anche per questo motivo questa volta, oltre ai partecipanti al comitato erano presenti anche membri delle istituzioni, ovvero Benedetta Simon vice sindaca di San Lazzaro di Savena, Giovanni Schiavone direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Bologna, Francesca Marchetti consigliera regionale componente della Commissione V Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, e Patrizio Bianchi assessore Scuola, formazione e lavoro della regione Emilia-Romagna.
Si è partiti dai risultati dell’indagine Eduscopio della Fondazione Agnelli che da 4 anni colloca il Majorana ai primi posti a livello nazionale per l’inserimento dei diplomati nel mondo, esposti da Andrea Malaguti, vicedirettore de La Stampa. Malaguti, ha posto l’accento sulla condizione privilegiata del territorio emiliano che cresce, nonostante la crisi, grazie all’economia della cosiddetta ‘packaging valley’ così come della più nota ‘motor valley’.
Un territorio che, secondo Patrizio Bianchi e Giovanni Schiavone ha saputo coltivare la cooperazione e l’interdipendenza diminuendo il conflitto e quindi anche il rischio; secondo Bianchi, infatti, “questo è un risultato di scelte, altrimenti sembra che sia così soltanto perché scorre il fiume, ogni tanto nevica e noi siamo fatti così. No. Questa condizione è invece un risultato di scelte fatte a diversi livelli, strutturate in organizzazioni che sono volte a generare cooperazione”.
Per questo tutti i verbali degli incontri del comitato tecnico scientifico di istituto del ‘Majorana’ sono pubblici e pubblicati sul sito della scuola, perché, ha concluso Sergio Pagani “Altri possano copiare da noi oppure contattarci per darci suggerimenti e consigli. L’elefante nella stanza durante tutto l’incontro è stato il tema degli esuberi a cui il Majorana è costretto ormai da anni per mancanza di spazi; argomento dai risvolti anche politici su cui alcuni docenti e imprenditori hanno chiesto conto agli assessori. “Abbiamo fatto bene, faremo meglio” ha risposto Bianchi prendendo in prestito un modo di dire e specificando che parte della soluzione dipende dalle risorse a disposizione e, genericamente, dai vincoli imposti dal sistema delle autonomie.