A Firenze il Museo degli Strumenti Musicali si rinnova

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(Adnkronos) – La Galleria dell'Accademia di Firenze avvia il rinnovamento del Museo degli Strumenti Musicali: da oggi tre spinette cinquecentesche di grande pregio e fattura vengono esposte per la prima volta al pubblico. È l'inizio di un progetto destinato a valorizzare le prestigiose collezioni del Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, con il processo di rinnovamento del Museo degli Strumenti Musicali che proseguirà nella prima metà del 2025. Il Museo degli Strumenti Musicali è inserito nel percorso di visita della Galleria dell'Accademia di Firenze. Nato da una collaborazione tra la Galleria dell'Accademia di Firenze e il vicino Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, vanta una collezione di circa 400 esemplari databili tra il XVI secolo e l’età contemporanea. Tra questi, spiccano gli strumenti appartenuti alla collezione del Gran Principe Ferdinando dei Medici, tra cui la viola tenore di Antonio Stradivari e il clavicembalo in ebano di Bartolomeo Cristofori, inventore del pianoforte. Nel segno di quest'ultimo, gravita il progetto di riallestimento del Museo promosso dalla Galleria dell’Accademia. La copia del clavicembalo di Cristofori, realizzata da Kerstin Schwarz nel 2009, viene spostata nella sala che ospita le due grandi tele di Anton Domenico Gabbiani, che ritraggono il Gran Principe Ferdinando de' Medici e i suoi musici. Al suo posto vengono collocate tre spinette cinquecentesche, poste in dialogo con l'innovativa spinetta realizzata da Bartolomeo Cristofori nel 1690 ed appartenente alla collezione Medici. La spinetta è uno strumento a tastiera con corde pizzicate, come il virginale e il clavicembalo. Si differenzia da quest'ultimo per le dimensioni contenute e l’assenza di un sostegno proprio, prestandosi dunque ad essere facilmente trasportata e suonata in ambito domestico. Le tre spinette che da oggi impreziosiscono il percorso espositivo del Museo degli Strumenti Musicali sono state realizzate a Venezia nella seconda metà del Cinquecento. La prima è la spinetta a sei lati di Benedetto Floriani, la più antica tra le opere firmate dal costruttore veneziano. Realizzata nel 1568, è un modello insolito rispetto alla più tradizionale spinetta a cinque lati. Un oggetto dal pregio indiscusso, firmato e datato nel listello sopra la tastiera. Il secondo strumento destinato ad arricchire la collezione del Museo degli Strumenti Musicali risale al 1570 circa. Si tratta di una spinetta attribuita a Benedetto Floriani sulla base di considerazioni tecniche e stilistiche. Considerata la pregiata decorazione, fu probabilmente concepita per una committenza lussuosa. Conclude il gruppo, la spinetta poligonale attribuita a Joseph Solodiensis. Fu donata nel 1997 al Conservatorio da Mirella Gatti Kraus, nipote del collezionista Alessandro Kraus. Lo strumento è esposto all'interno di una custodia, coeva e probabilmente originale, in legno dipinto con decorazioni floreali. "L'esposizione delle tre spinette cinquecentesche è il primo di una serie di interventi destinati a mettere in risalto l'unicità di questa collezione, formata da strumenti di indiscutibile valore storico ed estetico, che sono stati ideati per produrre musica – ha commentato Alessandra Nardi, funzionario storico dell'arte della Galleria dell'Accademia di Firenze – Fondamentale, in questo senso, la movimentazione della copia del clavicembalo di Bartolomeo Cristofori, che si configura come un'opportunità per accogliere futuri eventi musicali promossi dal Museo in collaborazione con il Conservatorio Luigi Cherubini". —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)