A Fiumicino quarta pista e terminal est: investimento da 8 miliardi

AEROPORTO INTERNAZIONALE LEONARDO DA VINCI FIUMICINO TERMINAL 3 RIAPERTURA DOPO LOCKDOWN
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Investimenti per 8,2 miliardi fino al 2046. Lo sviluppo di un nuovo terminal ad est, con tre nuovi moli, e non più a nord. Un people mover per collegare le varie parti del futuro hub. Una quarta pista, sempre ad est, parallela all’attuale pista 3. Queste le caratteristiche del nuovo Masterplan dell’aeroporto internazionale di Fiumicino, presentato per la prima volta questa mattina durante la commissione Lavori Pubblici della Regione Lazio dall’Ad di Adr, Marco Troncone. 

Il nuovo piano di espansione, dunque, mette in soffitta il vecchio progetto di ‘Fiumicino nord’ che prevedeva la realizzazione di un nuovo gigantesco terminal a nord in aggiunta a quello attuale, così come la costruzione di due nuove piste nella stessa zona. Un progetto per anni avversato dai comitati perché ritenuto troppo impattante dal punto di vista ambientale e minato da recenti sentenze della Corte Costituzionale, riguardanti altre questioni, ma a favore della tutela ambientale e quindi indirettamente confliggenti con i piani dei vecchi manager.  Il nuovo piano prevede, invece, tre moli nella parte est, denominati moli K, L e M e la realizzazione di un modernissimo terminal est, non troppo lontano dall’attuale T1. E ancora: lo sviluppo e la ricollocazione dell’area hangar, sempre ad est, e la costruzione un altro piccolo molo, denominato M, questa volta a ovest, praticamente attaccato a quello che oggi viene chiamato molo ‘Satellite’. Infine, si pensa di ridurre la lunghezza della pista 1 da 3900 a 3500 metri per ridurre l’impatto acustico.  Saranno 8,2 miliardi di euro di investimenti, fino alla fine della concessione nel 2046, che si aggiungono ai circa 1,8 miliardi di euro già investiti dal 2012 ad oggi, per un totale di 10 miliardi di euro nell’intera durata della concessione.

Il masterplan è stato già presentato all’Enac e grazie all’espansione a Est dell’attuale scalo minimizza il consumo di suolo a favore del territorio e ottimizza le infrastrutture esistenti. Lo sviluppo a Nord previsto dal precedente Masterplan, infatti, avrebbe comportato un consumo di circa 1300 ettari di suolo aggiuntivo, di cui buona parte ricadenti nell’area della Riserva. Il nuovo progetto, invece, implica un ampliamento del sedime di circa 260 ettari, di cui 151 ricadenti nella Riserva.  Solo 33 ettari saranno pavimentati mentre il resto sarà mantenuto come aree a verde naturale. Inoltre, circa 80 ettari dell’attuale sedime aeroportuale potranno potenzialmente essere restituiti alla Riserva. Parallelamente, come detto, verrà razionalizzata l’attuale pista 1, quelle più vicina ai centri abitati, che sarà utilizzata maggiormente nelle fasce orarie di picco con evidenti benefici in termini di impronta acustica sulla popolazione di Fiumicino.

“Fiumicino- ha spiegato Troncone- si conferma un incredibile generatore di ricchezza per il territorio. Solo nel 2019, l’impatto occupazionale assicurato dal lavoro diretto, indiretto e indotto in aeroporto è stato di quasi 350mila unità, di cui 190mila di indotto diretto compresi circa 45mila operatori aeroportuali, generando un valore aggiunto complessivo di oltre 20 miliardi di euro”. Adr fa sapere che lo sviluppo dell’aeroporto sarà affiancato da una “sostenibilità tariffaria a supporto dello sviluppo di Fiumicino e della connettività di Roma e del Paese”. Inoltre il nuovo masterplan potrà “favorire anche il pieno sostegno degli obiettivi di rilancio della nuova Alitalia e delle altre compagnie aeree”.

Ridimensionata la pista 1

La pista 1 “sarà fortemente razionalzizata. È una cosa ancora non concordata con Enac ma il processo è in corso. Cancellarla integralmente? A nostro giudizio la sua chiusura non è perseguibile ne raccomandabile, anche se può essere materia di un tavolo di approfondimento, numeri alla mano”, ha chiarito l’Ad Marco Troncone, rispondendo al sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, che proprio stamani chiedeva la chiusura della pista 1.

“Secondo noi- ha aggiunto- ci sono una serie di operazioni in atterraggio, quando ci sono parecchi arrivi, per cui sarà difficile gestire il volume della domanda con le sole pista 3 e la futura pista 4, che tra l’altro possono lavorare contemporaneamente ma non simultaneamente. Quindi la pista 1 dovrà lavorare, ma crediamo di fatto a livello marginale e solo nei momenti di picco. Sostanzialmente non sarà utilizzata. Potrebbee anche servire in caso una delle altre due fosse oggetto di manutenzioni”.

Restituiti 85 ettari alla riserva

Il nuovo piano di sviluppo di Fiumicino restituisce 85 ettari di riserva alla collettività e ne sfrutta, in un’altra zona, 151. “Ma scambiamo 151 ettari lontani dalla popolazione, senza fruibilità e dal valore ambientale non particolarmente eccelso, in cambio di 85 ettari vicini all’abitato di Fiumicino, un’area che ha anche un carattere archeologico e dove nascerà un vero e proprio parco vissuto dalla popolazione”, spiega l’ad. “Inoltre i 151 ettari- ha aggiunto- non saranno tutti pavimentati, buona parte resterebbe a verde perché solo 33 ettari saranno pavimentati. Sono poi previste anche opere di compensazione ambientale”.

I nuovi collegamenti e il raddoppio della stazione

Il raddoppio della stazione ferroviaria dell’aeroporto, che passerà dagli attuali 3 binari a 5. Il collegamento tra FL5 ed FL1 per portare i treni in arrivo da Civitavecchia sulla linea verso il Leonardo da Vinci. Il potenziamento della FL1 nell’ultimo tratto prima dello scalo ed infine un nuovo collegamento ferroviario ipotizzato tra l’aeroporto e la Roma-Lido. Il nuovo piano di sviluppo dell’aeroporto di Fiumicino dedica una particolare attenzione all’accessibilità e alla mobilità verso l’aeroporto prevedendo un incremento del trasporto su ferro.  Per ora si tratta di progetti, alcuni però già previsti dai piani di sviluppo regionali mentre altri solo ipotizzati. In concreto, si punta sulla creazione di un nuovo itinerario ferroviario utilizzando più possibile le linee esistenti, grazie al collegamento tra la linea per Civitavecchia e l’attuale linea per Fiumicino, sul quadruplicamento dell’attuale linea FL1 tra Ponte Galeria e l’aeroporto, sul potenziamento della stazione ferroviaria da 3 a 5 binari e sulla realizzazione di un People Mover con il futuro terminal est.

“L’auspicato completamento dell’anello ferroviario di Roma- ha spiegato Troncone- permetterebbe poi di intercettare la domanda di mobilità nel quadrante nord-ovest della Capitale, collegare l’Alta velocità da Firenze e Napoli anche senza soste a Roma e distribuire meglio i flussi ferroviari da e per l’aeroporto.  Altro vantaggio non secondario è che l’Aeroporto e Civitavecchia, hub crocieristico del Mediterraneo, saranno collegate direttamente via ferro”.

Come detto viene poi ipotizzato anche un collegamento veloce con la stazione Lido Nord di Ostia tra la linea FL1 e la Roma Lido. Si tratta di un’opera che ADR propone di inserire nel Recovery Fund e che attraverso un supporto istituzionale mirato darebbe un grande beneficio alla mobilità di tutto il litorale romano.
Infine importanti interventi di potenziamento sono da prevedere anche per la viabilità su gomma. Tra i principali, il completamento delle complanari fino al centro abitato di Fiumicino; la trasformazione di via della Scafa in strada a scorrimento veloce; la realizzazione dello svincolo in autostrada A12 per l’Interporto.

Quasi completati i lavori al terminal 1 e al nuovo molo

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AEROPORTO INTERNAZIONALE LEONARDO DA VINCI FIUMICINO

“Il completamento di Fiumicino sud è in corso, direi quasi terminato. È rimasto in sospeso causa covid, ed ora procede di nuovo seppur lentamente, il cantiere per l’espansione del nuovo terminal 1 e per il nuovo molo di imbarco.
I lavori sono all’80%-90%. Sarà dedicato all’area Schengen e sarà l’area di elezione di Alitalia. Un progetto gemello a quello che nel 2016 ci ha portato ad inaugurare il nuovo molo E ed il terminal E che ha riscosso cosi’ tanto successo tra i passeggeri”, ha reso noto Troncone.

 

fonte Agenzia Dire.it