A Roma 9 morti per freddo, associazioni a Raggi: “Aprire stazioni metro”

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“Nessuno deve piu’ morire di freddo nella nostra citta’, aprite le porte della metropolitana”. Il mondo del volontariato si mobilita in massa a favore degli invisibili, con un accorato appello rivolto da decine di associazioni di volontariato alla sindaca Virginia Raggi e al Comune di Roma, in questi freddi giorni di gennaio. “Di fronte a 9 morti per freddo tra i senzatetto, la prima cosa che ci viene da dire e’ che servono umanita’ e compassione, ora piu’ che mai”, sottolineano i ragazzi di ‘Akkitate’, iniziativa di solidarieta’ di Arci Pianeta Sonoro e di altre realta’ terriotoriali. “Il Piano freddo del Comune, e’ inesistrente. E’ stato stimato che a Roma i senza fissa dimora siano circa 7mila, l’equivalente di una cittadina. Tra loro- racconta Davide Conte, il promotore del progetto ‘Akkittate’ – stiamo incontrando tante persone che hanno perso il lavoro a partire da marzo e sono immediatamente scivolate sul marciapiede in condizione di poverta’ assoluta. Ci sono migranti in transito nel nostro Paese che a causa del Covid sono rimasti bloccati qui”. I volontari, a decine, da mesi scendono in strada portando vestiti, coperte, bevande, cibo caldo, generi di prima necessita’. “Ma soprattutto cerchiamo di costruire relazioni umane. Ma noi – sottolineano – non facciamo assistenzialismo. Noi non siamo professionisti dell’emergenza. Non è il nostro mestiere. Noi siamo qui per dare una mano a chi e’ in difficolta’ e lo facciamo nonostante i nostri circoli siano chiusi da mesi. Lo facciamo davanti a quella che e’ una crisi sociale, un’emergenza umanitaria vera e propria. Dura la critica verso il ‘Piano freddo del comune’: “Non sta dando i risultati sperati se oggi contiamo 9 morti. Il freddo non e’ un’emergenza,- spiega Davide- le stagioni sono cicliche e gennaio con i suoi 0 gradi arriva tutti gli anni. Non e’ una sorpresa. Non arriva inaspettato come il virus. La vera emergenza sono le nuove poverta’ che si affacciano davanti le nostre porte. E’ anche ipocrita parlare solo a gennaio di ‘emergenza freddo’. La notte faceva freddo anche a dicembre e a novembre. Far vivere in strada peraltro e’ disumano tanto a gennaio quanto a ferragosto. Ieri erano percepiti -4 gradi e noi siamo andati in giro a presidiare il territorio. Raggi facesse meno campagna elettorale e piu’ fatti”.

Non manca una risposta alle polemiche sollevate dai residenti del quartiere Esquilino. “È evidente – spiegano i volontari – che le attuali politiche sociali del Comune e delle istituzioni non riescono a far fronte alle problematiche dei senza fissa dimora e delle nuove poverta’. Ne é una recente dimostrazione la diffida nei confronti del Comune presentata da alcuni residenti di piazza Vittorio. Di costoro comprendiamo lo stato d’animo e l’esasperazione ma a loro diciamo anche che non si puo’ contrapporre il decoro urbano alla dignita’ e al sostegno a chi non ha piu’ nulla, salvo un pezzo di marciapiede”. Da questi presupposti, le richieste delle associazioni: “Serve subito offrire un riparo dal freddo alle persone che vivono per strada, bisogna aprire le stazioni della metropolitana, mettere a disposizione i tanti, troppi, locali vuoti, come caserme, hotel, palestre o magazzini. Non solo. Chiediamo che l’accoglienza non sia solo per la notte ma anche per il giorno, e che non sia solo per 15 giorni ma che sia strutturale e miri al recupero della dignita’ della persona. Insomma serve una nuova progettazione del modello di accoglienza”.

 

fonte Agenzia Dire.it