Presenti il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e le più alte cariche delle istituzioni italiane ed europee
Avvolto nella bandiera dell’Unione europea, il feretro di David Sassoli è arrivato alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, a piazza della Repubblica, accolto dal picchetto militare dell’Esercito, della Marina e dei Carabinieri. Ieri tanti gli esponenti del mondo della politica, attivisti e cittadini che hanno fatto visita alla camera ardente in Campidoglio, per l’ultimo saluto al presidente del Parlamento europeo, morto a 65 anni a causa di un mieloma.
Ai funerali erano presenti il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e le più alte cariche delle istituzioni italiane ed europee. Le istituzioni Ue sono state rappresentate dalla Presidente ad interim del Parlamento europeo Roberta Metsola, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, i leader dei gruppi politici e alti funzionari del PE.
I deputati europei onoreranno la sua memoria lunedì 17 gennaio all’apertura della sessione plenaria a Strasburgo, alla presenza dei presidenti dell’UE, dell’ex Primo ministro italiano e ex deputato europeo Enrico Letta e del Presidente francese Emmanuel Macron.
L’OMELIA DEL CARDINALE ZUPPI: “ERA UN UOMO MITE”
“Non c’è gioia da soli, perché la gioia è nell’essere e non nell’avere. Beati sono gli afflitti, non chi cerca la sofferenza, ma chi non scappa. Beati sono i miti, coloro che fanno agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi. Davide era un uomo mite, di cui si ricorda che nessuno ha mai avuto collera verso di lui“. Così il cardinale Matteo Zuppi ricorda, nella sua omelia, David Sassoli, compagno di strada e di scuola. Un’omelia che restituisce la semplicità e i valori fortemente radicati nel presidente del Parlamento europeo.
“Beati sono i puri di cuori, non perché ingenui ma perché vedono bene, non hanno pregiudizi, vedono lontano, non gridano ma ascoltano. E beati gli operatori, gli artigiani della pace, che si sporcano le mani con la ricerca della pace con il prossimo. Beati coloro che cercano giustizia: per amare tutti si inizia dai tanti, i tanti che non hanno possibilità. La mia felicità è la loro. David è stato beato anche nell’afflizione della malattia – sottolinea Zuppi – vivendo nella forza dei suoi ideali e nell’amore. La sua vita ci ricorda e ci consegna che era un uomo di parte ma anche uomo di tutti, per il bene comune, per i valori dell’Europa unita, perché figlio della generazione che ha visto la guerra. Oggi ricordo le parole pronunciate da David a Natale: ‘Noi siamo umani quando non alziamo muri e li abbattiamo’. È il tutto in te che vive, buona strada – gli augura Zuppi – il tuo sorriso ci ricordi sempre di cercare la felicità e di costruire la speranza”.
IL MESSAGGIO DELLA COLLEGA DEL TG1 ANZALDO
“Ho cercato un dizionario delle virtù, perché pare che tu le avessi tutte. E ho pensato che avessi sbagliato epoca, in politica, per giunta, con le tue virtù non potevi andare tanto lontano. Ma non è così, quale scherzo ci hai fatto, siamo tutti qui a parlare di te. In soli tre giorni, perché sono passati tre giorni, le parole con cui noi giornalisti giochiamo tutta la vita hanno cambiato verso e sfondato i muri di gomma; con la tenacia della tua gentilezza, con l’ostentazione del rispetto che avevi per gli altri, con la fermezza e l’educazione, con lo sfinimento del dialogo, con la forza della prudenza e con la dirompenza della tua mitezza”. Sono le parole di Elisa Anzaldo, giornalista del Tg1 e amica di David Sassoli, a ricordare il collega e presidente del Parlamento europeo, scomparso tre giorni fa. Parole di cura, la stessa che Sassoli aveva messo nei rapporti con i suoi cari e con le persone con cui lavorava, come ricordano i colleghi e gli amici nella cerimonia delle esequie a Santa Maria degli Angeli e dei martiri.
LA COMMOZIONE NELLE TESTIMONIANZE
Si commuove la collega Anzaldo, si commuovono i due figli, la moglie e i familiari mentre ascoltano le testimonianze su David. Parte della cerimonia è stata dedicata ai ricordi ed è durata più della stessa omelia del cardinale Matteo Zuppi. Durante gli oltre 50 minuti delle testimonianze, c’è stato un alternarsi di voci senza distinzione per importanza o gerarchia, dai boy scout ai fratelli e ai familiari di Sassoli, ai figli dei suoi più cari amici. Nessuna gerarchia, nessuna differenza, molta lucidità e partecipazione. E si commuovono le persone che hanno seguito la cerimonia fuori dalla chiesa, dove è stato montato un video schermo abbastanza grande da consentire a un centinaio di cittadini di seguire la funzione ben distanziati, sotto il sole invernale di Roma.
E strizza gli occhi, chiusi, anche Romano Prodi, forse in segno di commozione, quando ascolta le parole della moglie di Sassoli, Alessandra Vittorini, che ricorda la vita di David, sempre impegnato su più fronti, diviso tra impegno politico e affetti personali: “Ciò che si condivide torna sempre indietro più forte e più vero perché l’amore non si divide ma si moltiplica”.
IL RICORDO DEI GIOVANI
“Ci hai insegnato che le parole contano – ribadisce un altro amico che ha lavorato con lo storico volto del Tg1 – che per te non c’erano gerarchie e non hai mai arretrato un passo sui valori alla base delle tue scelte politiche”. Testimonianze in cui ogni voce ha voluto restituire cosa ha condiviso con il Presidente del Parlamento europeo in questi anni di colleganza o di amicizia, o anche semplicemente di conoscenza, come i due giovani Roberta Lamberto ed Emmanuele Napoli, che hanno preso un treno da Milano la notte scorsa per partecipare alle esequie di Sassoli e che raccontano come l’incontro con il giornalista e presidente del Parlamento europeo abbia fatto scattare in loro la scintilla dell’impegno politico, un impegno che è passato per l’attivismo cattolico: “David annullava le distanze e con questo piccolo passo, stando qui oggi, abbiamo cercato di fare altrettanto”, spiega Roberta, che chiama Sassoli per nome e che è nella segreteria dei giovani democratici di Milano e che è stata eletta alle scorse elezioni comunali assessore alla Mobilità e allo sviluppo economico del III municipio di Milano.
“Ogni giorno cerchiamo di concretizzare i valori che David ci ha insegnato”, ribadisce Emmanuele, anche lui nella segreteria dei giovani democratici milanesi. “Noi abbiamo l’obbligo di ripercorrere le sue orme per realizzare un mondo migliore. Anche perché in David – spiega Emmanuele – rivivono gli insegnamenti di Don Milani, il cosiddetto ‘I Care’, l’interessarsi sempre degli altri, la partecipazione del cattolico al servizio della politica e del bene comune. Una volta David mi disse che tutti noi eravamo chiamati a raggiungere l’utopia possibile. Questo era il presidente del Parlamento europeo e questo ancora ci commuove”, conclude Emmanuele.
INTITOLATO A SASSOLI IL CIRCOLO PD TRIONFALE-MAZZINI
Da oggi pomeriggio il circolo del Partito democratico Trionfale-Mazzini di via Pietro Giannone, a Roma, è ufficialmente intitolato a David Sassoli. Nel giorno dei funerali di Stato del presidente del Parlamento europeo, il segretario del Pd, Enrico Letta, insieme al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e a decine di militanti, eletti, iscritti del partito e cittadini, ha partecipato all’apposizione di una targa con la scritta ‘Circolo David Sassoli’ all’ingresso di quella che era la sua sezione. Sassoli ha frequentato il circolo dem di Trionfale per 13 anni, ovvero fin dal suo addio al Tg1: è qui che prese la sua prima tessera del Pd prima di candidarsi all’Europarlamento nel 2009.
fonte agenzia dire.it