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A Roma il Congresso Federazione Nazionale Pensionati dell’UGL
Domenica 25 giugno 2023 Ore 9.00 Centro Congressi Cavour
Via Cavour, 50
Roma. Domenica 25 giugno, alle ore 9.00, presso il Centro Congressi Cavour, in via Cavour 50, a Roma, il Segretario Generale UGL, Paolo Capone interverrà al Congresso Federazione Nazionale Pensionati dell’UGL.
“La stagione dei congressi territoriali rappresenta l’occasione per confrontarsi con gli iscritti e per costruire insieme il nuovo modello sindacale che affronterà il #viaggionelfuturo del lavoro. La Fornero ha avuto un impatto negativo, in quanto rappresenta una riforma sbagliata che ha ingessato il mercato del lavoro e ha contribuito alla crescita esponenziale della disoccupazione giovanile. Inoltre, la crescita delle pensioni assistenziali ha creato una discrepanza nel sistema previdenziale, penalizzando le pensioni contributive. Risulta centrale, pertanto, la separazione fra previdenza ed assistenza del bilancio dell’Inps, per assicurare una migliore lettura della realtà vera della spesa pensionistica. È necessario dare flessibilità al sistema, lasciando alla persona la scelta di valutare se e quando uscire dal mondo del lavoro. Ribadiamo, pertanto, che una proposta come Quota 41, che prevede 41 anni di contributi a prescindere dall’età lavorativa, possa favorire la flessibilità in uscita e incentivi l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. In tal senso, salvaguardare i diritti acquisiti dai lavoratori rappresenta il presupposto essenziale per garantire la coesione e la stabilità sociale.”
“La stagione dei congressi territoriali rappresenta l’occasione per confrontarsi con gli iscritti e per costruire insieme il nuovo modello sindacale che affronterà il #viaggionelfuturo del lavoro. La Fornero ha avuto un impatto negativo, in quanto rappresenta una riforma sbagliata che ha ingessato il mercato del lavoro e ha contribuito alla crescita esponenziale della disoccupazione giovanile. Inoltre, la crescita delle pensioni assistenziali ha creato una discrepanza nel sistema previdenziale, penalizzando le pensioni contributive. Risulta centrale, pertanto, la separazione fra previdenza ed assistenza del bilancio dell’Inps, per assicurare una migliore lettura della realtà vera della spesa pensionistica. È necessario dare flessibilità al sistema, lasciando alla persona la scelta di valutare se e quando uscire dal mondo del lavoro. Ribadiamo, pertanto, che una proposta come Quota 41, che prevede 41 anni di contributi a prescindere dall’età lavorativa, possa favorire la flessibilità in uscita e incentivi l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. In tal senso, salvaguardare i diritti acquisiti dai lavoratori rappresenta il presupposto essenziale per garantire la coesione e la stabilità sociale.”