Un ospedale pubblico (e quindi cure gratuite) per gli animali domestici. A Roma il sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato l’iniziativa nei giorni scorsi. E subito l’idea ha conquistato seguaci anche fuori dalla Capitale. In Emilia-Romagna, ad esempio, la consigliera regionale del gruppo misto Giulia Gibertoni (ex M5s) ha proposto alla Regione di seguire l’esempio romano.
IL PROGETTO DEL COMUNE DI ROMA
La Giunta Gualtieri ha infatti avviato il percorso per realizzare entro il 2024 il primo ospedale veterinario pubblico, quindi gratuito, attraverso la riqualificazione e l’ampliamento del canile comunale di Muratella. Il progetto, il primo di questo tipo in Italia, prevede anche la realizzazione di un pronto soccorso attivo 24 ore su 24. La struttura (di circa 670 metri quadri) dovrebbe essere dotata anche di un laboratorio di diagnostica e analisi, sale operatorie, una sala gessi, reparti di terapia intensiva, degenza chirurgica e anche di un’area per l’isolamento degli animali con malattie trasmissibili.
“L’EMILIA-ROMAGNA PRENDA ESEMPIO”
L’idea è piaciuta così tanto che in Emilia-Romagna si chiede dunque di replicarla. “E’ notizia di questi giorni- riferisce Gibertoni- prossimamente la città di Roma avrà il suo primo ospedale veterinario pubblico, con la realizzazione di una struttura che consentirà l’accesso gratuito ai servizi di cura per gli animali, progetto che complessivamente vede un investimento di circa sei milioni di euro“.
UN AIUTO PER I MENO ABBIENTI
La consigliera emiliano-romagnola invita quindi la Giunta Bonaccini a “seguire il modello di Roma”, realizzando “ospedali veterinari pubblici in cui siano garantiti servizi di pronto soccorso e cure veterinarie gratuite, in particolare per gli animali di affezione di coloro che appartengono alle fasce meno abbienti della popolazione”.
“UN DOVERE CIVILE E MORALE”
Secondo Gibertoni, del resto, “la necessità di offrire effettiva e concreta tutela agli animali da compagnia è un dovere morale e civile a sostegno del quale le Regioni e il Governo si sono già impegnati, ciascuno per le proprie competenze, a promuovere iniziative rivolte a favorire una corretta convivenza tra le persone e gli animali da compagnia, nel rispetto delle esigenze sanitarie, ambientali e del benessere degli animali, secondo l’Accordo Stato-Regioni del 6 febbraio 2003″.
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