A tu per tu con un’attrice dalla grande verve comica: Angela D’Onofrio si racconta

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Nata a Roma 34 anni fa, Angela si avvicina al Teatro durante gli anni del liceo, grazie ad sua professoressa di Latino che le disse “ma tu sei brava, vai a fare il corso di Teatro”.
La timidezza non permise ad Angela di cogliere subito quel suggerimento ma da lì a poco, avrebbe capito che avrebbe voluto fare l’attrice. Frequentò infatti diversi corsi di recitazione e nel 2013 si diplomò come attrice professionista presso il Cantiere Teatrale, diretto da Paola Tiziana Cruciani.

Nel 2014 iniziò il corso di comicità al Makkekomico, diretto da Alessandro Mancini e lì capì quanto amava far divertire il pubblico. Iniziò così a scrivere i primi monologhi comici, a fare serate di Cabaret e qualche anno dopo l’incontro con due mostri sacri della comicità romana Pablo e Pedro. 

Attrice dalla grande verve comica. Chi ti conosce, chi ha lavorato con te, asserisce che sei un talento naturale. E’ vero? Si può esserlo o alla base c’è invece sempre tanto studio?

Oddio, talento naturale mi mette l’ansia (ahahahahah), mi è sempre piaciuto far ridere, fin da piccola, ma non mi definisco un talento. 

Comici ci si nasce o ci si diventa??

Questa domanda divide sempre molto, io credo che sia un 50 e 50. Ci si nasce, ma si deve, comunque, studiare molto.

Giovanissima ma hai alle spalle un curriculum di tutto rispetto, dalle serate al Makkekomiko dirette da a: Mancini, alle collaborazioni con Pablo e Pedro, alla partecipazione a “ Italia’s got talent “. Quando hai capito che questo era il mestiere che avresti voluto fare e cosa hai provato al tuo esordio?

Era l’Ottobre del 2005, iniziai a frequentare il corso di Teatro al Liceo, nel pomeriggio, feci la prima lezione con molta timidezza, tornai la settimana dopo convinta che avrei voluto fare l’attrice nella mia vita. Il Teatro mi ha rapito immediatamente. Debuttai il 27 Maggio nel 2006, al Teatro Flaiano, qui a Roma, con una commedia di Pirandello. 

Me lo ricordo bene, perchè avevo 38 di febbre, mal di gola, tosse, ansia, non ero lucida, non mi rendevo conto di cosa stesse per accadere, ma una volta aperto il sipario è accaduto il miracolo, e questo miracolo accade ogni volta che entro in scena, da 17 anni. 

Cosa ti piace del tuo lavoro e cosa devi ritrovare in un progetto per accettare di farne parte?

Quando accetto un progetto, è perchè dentro quel lavoro rivedo una parte di me, anche per Lavori in Corso, è successa la stessa cosa, quando ho letto il testo, ho rivisto nella protagonista molto di me, ed ho subito detto si. 

Il mio lavoro è bello per questo, perchè permette di vivere la mia vita, mischiata a quella dei personaggi che interpreto, arricchendola sempre più. 

Sei attivissima e molto seguita anche sui social, pensi siano diventati realmente una vetrina per chi vuole intraprendere un percorso artistico?

Si, penso siano una vetrina per farsi conoscere, aiutano un pochino. Con i social è tutto immediato, io li uso per testare gli argomenti di cui voglio parlare nei miei monologhi, cerco di capire se possono interessare o meno. Se usati con intelligenza, e senza troppe pretese, secondo me aiutano.

Si racconta spesso di quanto sia difficile seguire le proprie passioni. Qual’è, ad oggi, il sacrificio più grande che hai dovuto fare per diventare attrice? E qual è, invece, il beneficio più grande che trai dal fare questo lavoro?

Il beneficio più grande è sicuramente vedere tanta gente ridere, stare bene e sapere che io sono l’artefice della loro risata. Questo mi riempie il cuore, mi fa sentire viva, utile, mi trasmette energia.

Un sacrificio grande invece non saprei, amo così tanto il mio lavoro da non averne mai sentito il peso.

L’anno è appena iniziato e tu sei già protagonista. Ti vedremo infatti in scena dal 13 Gennaio con la commedia “ Lavori in corso “, scritta e diretta da Cristiano D’Alterio. Puoi dirci qualcosa di questo spettacolo, delle sue dinamiche…Cosa ti ha portata a farne parte?

Quando ho conosciuto Cristiano, ho letto il testo, ed ho accettato subito. A pelle mi sono fidata di lui, ed ho fatto bene. E’ un bravissimo regista, sempre molto attento, che mette a proprio agio tutti gli attori con cui lavora. C’è una bella sintonia sul palco, durante le prove ci divertiamo molto.

Lo spettacolo è scritto bene, una storia semplice, una follia in nome dell’Arte: prendere in gestione un Teatro sull’orlo del fallimento, per non farlo chiudere. 

Una missione di vita, per continuare a vivere, e a credere nei propri sogni. Un gesto apparentemente avventato porterà alla luce un mondo stupendo, cosa c’è dietro l’essere attore?

Domanda di rito, cosa ti aspetti da questo 2023, come artista e come persona?

Da questo 2023 mi aspetto, come artista di crescere sempre più, di lavorare sempre tanto, e di debuttare con uno spettacolo tutto mio, che sto scrivendo.

Come persona confido nell’inappetenza, e nel normopeso (ahahahahahah) 

Scherzo, quest’anno non voglio aspettarmi nulla, voglio viverlo e godermelo più che posso, giorno per giorno, anche perchè per lo Scorpione a detta di Paolo Fox, sarà un anno impegnativo, come gli ultimi 34 che ho vissuto.