Accertamenti pazzi sui rifiuti

- Pubblicità -

A seguito dell’allarme suscitato da varie testate giornalistiche, la situazione a Roma risulta alquanto complessa a causa degli accertamenti effettuati dal Comune in merito alla tassa sui rifiuti.

Questi accertamenti, purtroppo, sembrano basarsi su dati ormai obsoleti, provocando un vero e proprio caos amministrativo. Tale situazione ha portato migliaia di persone a presentare ricorsi presso le Corti tributarie della capitale, generando un notevole intasamento di cause legali.

A novembre, il Dipartimento delle risorse economiche del Comune ha inviato circa 139.000 avvisi relativi alla tassa sui rifiuti, scatenando un’ondata di reazioni. Al centro delle critiche c’è la municipalizzata Ama, responsabile della gestione dei tributi sui rifiuti, colpevole di basarsi su dati non aggiornati. Questo ha portato a situazioni in cui le richieste di pagamento sono state indirizzate a persone che da tempo non sono più proprietarie o locatarie degli immobili in questione.

Il Cavaliere Antonio Sorrento, Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN), ha fortemente criticato la situazione. Secondo Sorrento, cittadini e imprese sono, come spesso accade, le vittime di questo caos amministrativo.

La sezione PIN Lazio ha ricevuto numerose denunce di cittadini romani che contestano richieste di pagamento non legittime, talvolta di importi elevati. Ciò che indigna maggiormente è il fatto che il Comune di Roma e Ama non abbiano preso provvedimenti per correggere gli errori, costringendo i contribuenti a intraprendere azioni legali anche nei casi più evidenti. Il Presidente Sorrento ha ulteriormente spiegato come, grazie al lavoro di avvocati esperti come Sergio Patrone e Matteo Sances, PIN abbia constato che gli accertamenti contestati riguardano gli anni dal 2018 al 2023. Tali accertamenti sono stati inviati senza alcun confronto preventivo con i contribuenti, violando così i principi dello Statuto dei Diritti dei Contribuenti.

Questo ha spinto PIN a supportare legalmente i contribuenti e a segnalare la questione non solo al Garante del Contribuente ma anche alla Procura della Repubblica. L’obiettivo è quello di far luce su questi gravi disagi e ottenere giustizia per i cittadini coinvolti.