(Adnkronos) – È stato raggiunto oggi, martedì 25 febbraio, un accordo tra Israele e Hamas sulla restituzione anticipata dei corpi degli ultimi quattro ostaggi, la cui consegna era prevista nella prima fase dell'intesa sulla tregua. Lo ha riferito Canale 12, citando fonti locali, secondo cui Israele chiede che le salme vengano consegnate entro giovedì, ma starebbe lavorando per anticipare la consegna. Secondo l'emittente, inoltre, sono in corso colloqui per estendere la prima fase dell'intesa, che termina sabato prossimo, aggiungendo ulteriori rilasci di gruppi di ostaggi in cambio della liberazione di detenuti palestinesi. Sarebbero almeno sei i bambini morti nella Striscia di Gaza per il freddo. Hamas, che nel 2007 prese il controllo dell'enclave palestinese, martoriata da mesi di operazioni militari israeliane scattate in risposta all'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele, punta il dito contro "le politiche criminali" di Israele e "gli ostacoli che pone all'ingresso di aiuti umanitari e materiale per la costruzione di ripari per oltre due milioni di persone". "E' salito a sei il numero dei bambini morti di freddo", ha denunciato il responsabile degli ospedali da campo a Gaza, Marwan al Hams, sottolineando che la "Striscia ha bisogno di un nuovo sistema sanitario dal momento che la maggior parte degli ospedali sono distrutti o non possono garantire ai pazienti le cure necessarie". "Gli ospedali nel nord della Striscia di Gaza non sono sufficienti per garantire i servizi agli abitanti dopo il ritorno nei luoghi in cui vivevano", ha aggiunto, in riferimento all'arrivo di migliaia di sfollati da altre aree dell'enclave palestinese dopo l'entrata in vigore, il 19 gennaio, della tregua tra Israele e Hamas. Il capo dell'ufficio per le relazioni esterne di Hamas, Moussa Abu Marzouk, guardando la Striscia di Gaza distrutta dai raid aerei israeliani e colpita da una gravissima crisi umanitaria, sembrerebbe pentirsi. Tra i candidati alla successione di Yahya Sinwar, già numero due della leadership politica di Hamas, in una intervista al New York Times afferma che non avrebbe sostenuto l'attacco del 7 ottobre contro il sud di Israele se avesse immaginato quali conseguenze avesse comportato per Gaza. E ora, aggiunge, Hamas dovrebbe accettare di discutere di un possibile disarmo. "Se ci si aspettava che sarebbe accaduto ciò che è accaduto, non ci sarebbe stato il 7 ottobre", ha detto Abu Marzouk, affermando che, sapendo ciò che sa ora, non avrebbe mai approvato quel piano. "Resistere, però, è stata una sorta di vittoria". Ora "siamo pronti a parlare di ogni questione" e "qualsiasi questione venga messa sul tavolo dobbiamo parlarne", compreso il disarmo. Sull'accordo tra Hamas e Israele, Abu Marzouk ha ribadito che il gruppo è disponibile a rilasciare tutti gli ostaggi in una volta sola, in cambio della fine della guerra e del rilascio di tutti i prigionieri palestinesi, condizioni che Israele ha respinto. Nel frattempo, secondo lui andrebbe estesa la prima fase dell'accordo in tre parti, la cui conclusione è attualmente prevista per sabato. Da aumentare, a suo avviso, il numero di prigionieri palestinesi da rilasciare in cambio degli ostaggi. Ma è probabile, scrive il New York Times, che Israele respinga a priori questa ipotesi. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Accordo Israele-Hamas per consegna corpi 4 ostaggi. A Gaza 6 bambini palestinesi morti di freddo
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