Adelaide, Fortunato, Valentyne. Tre nomi per tre insegne del buon bere e della buona tavola da scoprire nel centro storico di Roma per chi ama gli spazi inediti per godersi conversazioni e brindisi in vere e proprie oasi speakeasy per un break dagli stress della Capitale.
Ha da poco aperto, in una dimora annessa a Palazzo Borghese, l’Hotel Vilòn, l’unico 5 stelle lusso a Roma nella it list 2019 di Travel&Leisure dei nuovi hotel più belli al mondo, che tra chiostri e giardini segreti accoglie i gourmet al ristorante Adelaide prima e dopo una sosta al lounge bar “In Salotto“. Atmosfera chic, accoglienza calda del personale di sala e del direttore Giorgia Tozzi che ha curato anche la “colonna sonora” in una play list Vilòn, e la cucina autentica di Gabriele Muro, nato a Procida 35 anni fa. L’idea è quella di sentirsi accanto a un cuoco di casa. I piatti rimandano alla cucina dei monzù, quell’arte culinaria meridionale, d’altri tempi ma familiare, che regala pietanze iconiche come il sartù, il gâteau, il ragù, il crocchè, e che Gabriele Muro dedica alla sua isola. Ma il menu sa parlare anche col gusto contemporaneo e con ironia: Polp Fiction, polpo arrosto laccato agli aromi d’India, salsa alla provola e friarelli; sapori che spaziano nella cucina italiana e romana, per esempio l’Ajo, Ojo e Baccalà.Fortunato è da sempre un salotto buono a due passi dal Pantheon, molto frequentato da politici e personaggi dello spettacolo. In cucina due giovani promesse: gli chef Luca Cicchinelli e Giuliano Villella. La novità della Pescheria a vista, la certezza del pane e dolci fatti in casa dal Mastro panificatore e pasticcere Umberto Fioravanti. Ora è un anche in indirizzo da wine lover per i quali organizza incontri con i produttori, con un occhio di riguardo per il Vigneto Lazio e ai vini autoctoni, e degustazioni di etichette da sogno nell’enoteca hi tech. Nel wine-bar di Fortunato i grandi vini sono al calice ‘on-demand’. Gli enoappassionati possono servirsi da soli, attraverso una card col dispensatore Enomatic e le info-guida sul vino in mescita, o chiedere al sommelier. La bellezza di questo sistema è appunto poter trovare in degustazione sempre grandi etichette, da Ornellaia al Barbaresco di Gaja, Amarone Sergio Zenato Riserva ai sardi di Attilio Contini, senza dover acquistare l’intera bottiglia. Tra Piazza del Popolo e Trinità dei Monti i notturni del dopo teatro vanno invece da Valentyne Restaurant Rome: Un luogo senza tempo che segna il ritorno del glamour e delle atmosfere anni ’30, il fascino e le suggestioni di quell’epoca. Marmi pregiati e boiserie per la certezza che qui il foie gras e le ostriche le sanno proporre al meglio, e che la drink list non è da meno. “Un progetto alternativo alla classica ristorazione gourmet, attualmente in voga negli hotel di lusso” sintetizza Daniele Lassalandra, che stupisce già con la lista degli appetizer, da provare il carpaccio di gamberi rossi, beurre blanc, aneto e caviale e la tartare di scampi, foie gras e bergamotto.