‘Africa Next Generation’, pronta la sesta edizione di Italia Africa Business Week
A Roma il 16-17 novembre, con focus su giovani, verde e digitale
Sono i giovani e la “next generation”, protagonisti della “trasformazione verde e digitale“, il focus della sesta edizione di Italia Africa Business Week, forum internazionale giunto alla sesta edizione, presentato alla stampa a Roma nella sede della Luiss Guido Carli. A parlarne animatori dell’appuntamento, come la ceo Mehret Tewolde, diplomatici in prima fila nel sostenerlo, come gli ambasciatori di Tanzania e Mauritania, rispettivamente Mahmoud Thabit Kombo e Zeineb Ely Salem, e docenti dell’università, come il professore Marco Francesco Mazzu’.
ITALIA AFRICA BUSINESS WEEK
La sesta edizione, con dibattiti, B2B e incontri tra imprenditori di decine di Paesi, si terrà a Roma e in formato digitale il 16 e 17 novembre. Il titolo scelto per la due giorni è ‘Africa Next Generation: The challenge of green and digital transformation’. “Proviamo a coniare un modo diverso di relazionarci, lasciandoci il passato alle spalle e iniziando a costruire un futuro che sia anzitutto dei giovani” sottolinea Tewolde: “L’Africa ha una demografia disarmante, molto differente da quella europea”. Parla di opportunità e di sfide da vincere anche Kombo. “Molti considerano l’Africa un Paese e questo è il primo errore” sottolinea l’ambasciatore. “L’Africa è un continente otto volte piu’ esteso dell’Europa“.
Al centro dell’intervento del diplomatico sia la necessità di una maggiore conoscenza reciproca che il bisogno della “trasformazione digitale“. Di un interesse da entrambe le parti a far crescere i rapporti parla anche Roberto Ridolfi, rappresentante della rete di ong italiane Link 2007. Che poi precisa, ricordando previsioni contenute in un suo libro pubblicato due anni fa: “Oggi l’Europa ha bisogno dell’Africa piu’ di quanto l’Africa abbia bisogno dell’Europa”.
Queste relazioni, da sviluppare e approfondire, sono al centro del discorso di Mazzu’, professore di Digital & Marketing, responsabile dell’”international orientation” della Luiss. La sua tesi è che vadano finanziati cinque “obiettivi strategici” per l’Africa: indipendenza energetica, infrastrutture digitali, rafforzamento dei sistemi sanitari, transizione verde e formazione. Centrale allora il ruolo e la vocazione globale delle università, secondo Mazzu’. Che continua: “Una proposta potrebbe essere che l’Africa utilizzi parte delle risorse erogate dai Paesi europei sotto forma di Diritti speciali di prelievo per avviare un meccanismo che, analogamente al Next Generation EU, tramite il ricorso ai mercati, finanzi questi obiettivi strategici”.
fonte www.dire.it