“Che l’agricoltura perda colpi e addetti purtroppo è da tempo assodato, tant’è che complessivamente superiamo di poco il mezzo milione. Di questi eroi il 15% dicono alcuni che siano giovani… in tal senso, il disegno di legge sul giovane imprenditore agricolo, voluto dal governo Meloni, sulla carta dice di essere volto alla promozione e al sostegno dell’imprenditoria giovanile e al rilancio dell’intero sistema produttivo. Si parla di risorse destinate all’acquisto di terreni e beni strumentali.
Tutto, quindi, farebbe pensare che il Governo abbia stanziato cospicue risorse. Invece, la pratica è assai diversa: troviamo infatti solo 15 milioni di euro, per tutta Italia, per i tanti giovani che vogliono garantire quel famoso, tanto reclamato ricambio generazionale nel settore agricolo. Soldi, dunque, assolutamente insufficienti a raggiungere meta e obiettivi. Di questo contesto, chissà cosa ne penseranno i nostri giovani che sono scesi da poche ore dai trattori di una protesta finita come le altre nel confessionario di via XX Settembre 20.
Fortunatamente, in questo marasma, qualche notizia positiva c’è ed è rappresentato dal bando “Generazione Terra” di Ismea, che punta a finanziare il 100% del prezzo di acquisto di terreni da parte di giovani di età non superiore a 41 anni che intendono ampliare la superficie della propria azienda agricola ovvero avviare un’iniziativa imprenditoriale in agricoltura, in qualità di capo azienda. Una misura che Confeuro accoglie con soddisfazione, giudicandola importante. Ma che certamente non può bastare a risollevare un settore in forte difficoltà”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.