Mediatori culturali all’interno di scuole e servizi pubblici, insegnamento in classe dell’educazione alla cittadinanza globale e, nei Paesi di origine, sportelli informativi su opportunità di lavoro, rischio sfruttamento e caporalato in Italia. Sono solo alcune delle proposte contenute nel “Manifesto per l’inclusione” elaborato dalle associazioni della società civile dell’Agro Pontino per ripensare lo sviluppo di un territorio diventato negli anni sinonimo di emarginazione e sfruttamento, soprattutto ai danni di una parte significativa della comunità immigrata, circa 55mila persone, composta in maggioranza da romeni e indiani Sikh[1]. L’iniziativa è un tassello di un progetto più ampio e ambizioso, Get AP! Strategie per una cittadinanza globale dell’Agro Pontino, promosso dall’associazione Dokita insieme a una rete di organizzazioni attive sul territorio (CeSPI, Tempi Moderni, GUS, Progetto Diritti, Caritas Diocesana di Latina, Articolo Ventiquattro) e cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
«L’Agro Pontino non è un fatto locale né un caso isolato. Rappresenta piuttosto la riproduzione su piccola scala di un fenomeno radicato e diffuso lungo tutta la Penisola. Da Nord a Sud, il Bel Paese è costellato di “quartieri-ghetto” dove prosperano esclusione sociale, sfruttamento lavorativo e degrado abitativo[2]. Per questo ci riguarda tutti. Per questo siamo convinti che il nostro impegno per un modello di sviluppo sostenibile possa essere da stimolo anche per altre realtà », commenta il direttore di Dokita Mario Grieco.
GET AP! – IL PROGETTO Per contribuire a contrastare l’esclusione sociale, Get AP! ha puntato sulla popolazione locale e in particolare sui giovani, sulla comunità immigrata, sulle organizzazioni della società civile attive sul territorio e sulle istituzioni locali.
Convinta che la prima arma contro la discriminazione sia la conoscenza, la rete di organizzazioni capitanata da Dokita è entrata nelle scuole dell’Agro Pontino[3] – in particolare nove istituti superiori tra Latina, Terracina, Fondi, Formia e Sabaudia – con lo scopo di favorire la comprensione del fenomeno migratorio, dei problemi legati all’integrazione e delle opportunità di sviluppo sostenibile. Quaranta le classi (quarte e quinte) coinvolte, per un totale di più di 800 studenti e quasi 70 docenti[4]. Oltre agli incontri sui temi della cittadinanza globale con esperti del settore, le ragazze e i ragazzi hanno partecipato attivamente realizzando, col supporto di un videomaker professionista, video racconti di storie dal territorio di buona accoglienza, integrazione, emancipazione femminile e ambientalismo.
Gli studenti, inoltre, sono stati coinvolti in un’indagine[5] i cui risultati sono parte centrale della “ricerca azione” curata da CeSPI e dalla quale emergono le criticità del territorio: non solo esclusione sociale e sfruttamento lavorativo della comunità immigrata, ma anche discriminazione e scarsa integrazione degli studenti di origine straniera, degrado ambientale e carenza di politiche giovanili. Il risultato è che il 60% degli studenti vede il proprio futuro fuori dall’Agro Pontino, in un’altra città italiana, mentre un terzo progetta di emigrare in un altro Paese.
A tornare sui banchi di scuola sono stati anche i docenti, con un ciclo di incontri animato da esperti, ricercatori e sociologi sul tema dell’educazione alla cittadinanza globale.
Raccogliendo i suggerimenti venuti dalla comunità scolastica è nato il “Manifesto per una scuola inclusiva e sostenibile nell’Agro Pontino”.
A favore della comunità immigrata che popola l’Agro Pontino, Get AP! invece ha messo in campo iniziative di tutela socio-legale e di sostegno all’associazionismo sul territorio. Circa mille persone hanno usufruito degli sportelli di orientamento e informazione presenti nelle cinque città della provincia di Latina per servizi relativi a pratiche burocratiche, contratti di lavoro e procedure di regolarizzazione. Le informazioni raccolte in un database[6] offrono uno spaccato significativo della comunità immigrata. Emblematico, per esempio, che l’oltre l’80% viva in condizioni abitative precarie, un terzo percepisca un reddito inferiore ai 500 euro, il 20% lavori in nero. Oltre il 60% è intenzionato a stabilizzarsi in Italia e a chiedere il ricongiungimento familiare.
Get AP! infine ha permesso di porre le basi per la creazione di uno spazio di condivisione all’interno del quale le organizzazioni della società civile attive sul territorio (Ong, associazioni, sindacati) possano fare rete per dialogare tra loro e con le istituzioni locali (Comuni, scuole, Asl). Dai tavoli di discussione è nato il “Manifesto” per l’inclusione e lo sviluppo sostenibile dell’Agro Pontino e dei Paesi d’origine della comunità immigrata.
IL FESTIVAL – WORLD AGRO AGRO PONTINO A suggellare questo percorso iniziato ormai due anni fa, il Festival World Agro Pontino, in calendario dal 31 luglio al 1° agosto a Terracina. L’evento sarà l’occasione per presentare e approfondire, grazie al contributo di numerosi esperti, i risultati complessivi del progetto Get AP!. Ma non solo. Il programma è fitto di appuntamenti tra spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche dal mondo e laboratori di danza etnica che hanno come filo conduttore la bellezza dell’incontro interculturale. A chiudere la kermesse il concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio, un esperimento interculturale e artistico unico nel suo genere, che per l’occasione presenterà in anteprima nazionale il nuovo spettacolo “Dancefloor”.
[1] Secondo i dati Istat, sono circa 12mila gli indiani Sikh. La Cgil stima che la comunità indiana, inclusi gli irregolari, conti circa 30mila persone.
[2] Secondo il Terzo rapporto agromafie e caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto Cgil Flai, sono circa 80 i distretti agricoli, da nord a sud, nei quali si registra grave sfruttamento e caporalato, seppur con diversi livelli di intensità.
[3] Gli studenti di origine straniera nel territorio dell’Agro Pontino sono 7mila, in crescita del 50% negli ultimi 10 anni pari a oltre l’8% degli studenti totali. Per la metà sono nati in Italia.
[4] L’iniziativa ha coinvolto sia licei che istituti tecnici e professionali: Bianchini, Filosi e Da Vinci di Terracina, San Benedetto, Majorana e Manzoni di Latina, Giulio Cesare di Sabaudia, Pacinotti di Fondi e Pollione-Cicerone di Formia.
[5]580 gli studenti che hanno partecipato.
[6] La registrazione ha riguardato circa 200 utenze tra settembre 2019 e marzo 2021.