“Condividiamo le parole del ministro Lollobrigida, pronunciate recentemente in merito alla sicurezza agroalimentare. L’Italia, grande produttrice di eccellenze enogastronomiche e agricole, sta adottando un efficiente ed efficace modello di controllo e monitoraggio dei prodotti e delle merci che arrivano nei nostri porti per poi finire nella distribuzione. Ma da soli non si va da nessuno parte. Per questo chiediamo all’Unione Europea di operare in simil modo e prendere esempio dal nostro virtuoso modello di verifica, sopratutto all’interno dei sistemi aeroportuali del Nord Europa, che spesso diventano la porta di ingresso di importazioni extra Ue e contraffazioni che non fanno altro che danneggiare le produzioni italiane e il lavoro di migliaia di imprese del nostro territorio. Pertanto, la tutela del Made in Italy e il controllo delle importazioni devono rappresentare una priorità della agenda istituzionale della Ue, elevando – da una parte – gli standard qualitativi del monitoraggio in entrata nel Vecchio Continente, come accaduto in Italia, e dall’altra, controllando anche le produzioni che invece vengono esportate fuori l’Europa: prodotti spesso e volentieri che vengono tacciati come Made in Italy ma, che poi, Made in Italy effettivamente non sono; in tal modo si potrebbe riuscire a difendere sia la salute del consumatore che tenuta economica delle aziende. Controllo su questo tipo di esportazioni che all’estero tuttavia non avviene ancora in maniera costante ed efficace, anche a causa del cosiddetto fenomeno dell’italian sounding, ossia l’uso su etichette e confezioni di denominazioni, riferimenti geografici, foto, colori e marchi che evocano l’Italia e in particolare, alcuni dei suoi più famosi prodotti tipici per promuovere la commercializzazione di prodotti agricoli (e non solo), inducendo ingannevolmente a pensare che siano autentici italiani, quando nella realtà di italiano hanno poco o niente. Un tipologia di falso Made in Italy, diciamo così, una situazione allarmante, che danneggia per miliardi di euro una fetta importante dell’economia italiana e delle esportazioni agroalimentari, e che deve essere fermata in tempi rapidi e concreti. Come? Innanzitutto implementando tecnologie all’avanguardia come l’Intelligenza Artificiale e la Blockchain per combattere le logiche di contraffazione e garantire la tracciabilita e trasparenza della filiera alimentare. Anche e sopratutto su questo l’Europa deve muoversi, e in fretta”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.
Agroalimentare, Confeuro: “Bene nostro modello di sicurezza. Ue operi contro italian sounding”
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