La domanda turistica è ancora sostenuta e questo apre evidentemente a buone prospettive per il futuro, ma i costi energetici mettono a dura prova la tenuta delle imprese.
“I numeri registrati sino ad oggi, benché positivi, ancora non hanno riportato i livelli a quelli del 2019 e il rischio per i prossimi e che la flessione fisiologica della domanda unita all’aumento dei costi legati al maggior utilizzo dell’energia nella stagione invernale metta a rischio l’operatività delle imprese. Per il futuro prossimo abbiamo un potenziale interessante, con una domanda sostenuta che arriva anche dai mercati esteri, però è necessario mettere in sicurezza le aziende con un provvedimento robusto contro il caro energia”, sottolinea Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
“In questo momento non abbiamo nessuna visibilità sugli interventi dei prossimi mesi. Questo ci mette in grande difficoltà nella programmazione della stagione invernale. Un problema ancora più grande – aggiunge – se pensiamo che altri paesi nostri competitor hanno già attivato soluzioni calmierando i prezzi dell’energia e favorendo le imprese che certamente potranno porsi in maniera diversa sul mercato. C’è forte preoccupazione sulle tempistiche poiché tempi lunghi rischiano di penalizzare ulteriormente il settore. Per questo diventa imprescindibile chiedere al Governo quali saranno le misure adottate per dare certezza alle imprese e permettere la continuazione delle attività”, conclude Colaiacovo.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).
Alberghi, il caro energia frena la crescita
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