“Che ITA sia una compagnia nata morta non è né un anatema né uno slogan ma il risultato di una minuziosa analisi del suo fallimentare Piano industriale di ridimensionamento – dichiara Antonio AMOROSO, Segreteria nazionale CUB – fatto di licenziamenti e di irresponsabile frammentazione societaria. L’idea di affrontare con una mini-compagnia la ripartenza post-Covid del traffico passeggeri e la conseguente concorrenza che si scatenerà nei cieli, non è solo velleitaria ma totalmente infondata: sbaglia a sostenerla il Ministro dei Trasporti”.
“Eppure esistono alternative per costruire un vero rilancio di Alitalia. Alcune di queste giacciono nei cassetti del Mise e del Mit da anni – prosegue il rappresentante CUB – sono quelle che da mesi stanno sostenendo con determinazione i lavoratori. A sostegno di tali alternative, in difesa dell’occupazione, dei salari e delle condizioni di lavoro del personale AZ, a tutela degli interessi dell’intero Paese e affinché qualsiasi soluzione individuata sia prima posta al vaglio della categoria, la Cub Trasporti e AirCrewCommittee hanno indetto per la prossima settimana grandi mobilitazioni dei lavorstori AZ”.
Queste le iniziative previste:
– MANIFESTAZIONE – martedì 11 maggio dalle H 9,30 – Piazza San Silvestro, Roma
In tale occasione i lavoratori AZ presenti formeranno delle nutrite delegazioni per raggiungere le sedi di Lega (via delle Botteghe Oscure), PD (via del Nazareno) e M5S (presso i Gruppi parlamentari). I manifestanti presenteranno le proposte e ascolteranno le eventuali risposte che forniranno i rappresentanti dei partiti di Governo.
– PRESIDIO – giovedì 13 Maggio alle H 10 – davanti alla sede RAI in viale Mazzini, Roma
Con la nostra presenza chiederemo alla RAI di permetterci di rendere partecipi il resto dei cittadini alle ragioni dei lavoratori per una vertenza che coinvolge l’intero Paese.
– SCIOPERO – sabato 15 maggio del comparto aereo-aeroportuale e dell’ indotto
E’ importante che i lavoratori Alitalia e dell’intero comparto insistano con una incessante mobilitazione contro un Governo che, come i precedenti, non interviene per il rilancio del settore e condanna la Compagnia di Bandiera alla scomparsa.