Edizione Fioranna
Collana: Arti plastiche e scultura
Pagine 408
Dimensione 17×24
Copertina in brossura
Data di uscita: 18 marzo 2022
Prezzo € 22,50
Uno dei più singolari artisti del secolo scorso, di sicuro il più grande del genere animalista. Nella monografia del settembre scorso, il professor Alfonso Panzetta aveva approfondito come nessuno prima la figura di Felice Tosalli, nelle sue sculture anche di figura, pubblicando quasi per intero la sua produzione accompagnata dai disegni preparatori. Un mondo meraviglioso da ammirare, adesso, con una nuova opera firmata ancora dal professor Panzetta per Edizioni Fioranna. Si va, dunque, alla scoperta dell’archivio personale di Tosalli dichiarato di “rilevante interesse storico” dal Ministero della Cultura e confluito così nell’Archivio di Stato di Torino: le lettere ricevute e le minute di quelle spedite, documenti di varia natura, appunti, note, componimenti, ritagli di giornale e fotografie.
Il fondo dello scultore Felice Tosalli è costituito da 2199 elementi e copre l’intero arco dell’attività dell’artista dal 1904 al 1958, anno della sua morte. Un fondo che comprende anche i documenti relativi all’organizzazione e all’allestimento della sua mostra postuma presso il Circolo degli Artisti di Torno nel 1959, e altri, raccolti dalla figlia Elisa Tosalli a integrazione del fondo originario, riguardanti l’allestimento delle rare esposizioni monografiche sino al 1992.
Il professor Alfonso Panzetta, al suo terzo lavoro su Felice Tosalli, spiega così: «Parliamo dell’archivio suo privato, personale dello scultore. Un archivio non grandissimo, perché dentro ci sono circa 400 documenti e molte immagini. Qui sono conservate importanti corrispondenze, tra cui le lettere di Casa Savoia, anche con la principessa Maria Bona di Baviera che è stata sua allieva. Tante lettere dei committenti e alcune che riferiscono anche dell’incontro con Vincenzo Gemito. Un archivio che dà lo spaccato di quasi 50 anni di cultura italiana dell’inizio del secolo scorso».
Felice Tosalli è considerato dalla critica il più grande conoscitore dell’anatomia comparata, scultore di animali compresi in modo profondamente empatico. Originale e unico, senza parallelismi, richiami o similitudini con la produzione di nessun altro scultore del genere in Europa. «Nell’archivio – continua il professor Panzetta – sono contenuti molti autografi di tanti artisti suoi contemporanei, ma soprattutto le lettere di Casa Savoia sono interessanti. Riferiscono, ad esempio, del dono di Casa Savoia a Mussolini. Tosalli, antifascista, si ritrovò ad andare a Roma suo malgrado per incontrare il Duce e in quelle lettere si evince anche il suo sentimento di antifascismo». Insomma, si va così alla scoperta dell’artista e dell’uomo Tosalli, alla ricerca delle ispirazioni e delle visioni poi tramutate in opere d’arte uniche.
Dopo il successo di “Felice Tosalli 1883-1958”, dunque, è la volta di “Felice Tosalli – L’archivio privato”, un lavoro firmato nuovamente dal professor Panzetta e ancora una volta per Edizioni Fioranna, casa editrice napoletana che vede in Anna Fiore una titolare sempre attenta al mondo dell’arte, alle sue evoluzioni ma soprattutto alla sua genesi: «Ho ritenuto molto interessante lo studio svolto dal professor Alfonso Panzetta su Felice Tosalli, che integra e completa il suo precedente sullo scultore. In questo volume – conclude Anna Fiore – ha minuziosamente catalogato tutta la documentazione prodotta e ricevuta da Tosalli durante l’intero arco della sua vita artistica: lettere, documenti vari, appunti, fotografie. Un lavoro meraviglioso e completo che siamo felici e orgogliosi di poter pubblicare».
Felice Tosalli (Torino, 1883-1958)
Scultore, pittore, litografo, illustratore e ceramista. Tra il 1897 e il 1900 frequenta l’Accademia Albertina di Torino e nel 1904 si trasferisce a Parigi dove soggiorna fino al 1907. Nella capitale francese lavora come sbozzatore in legno in un laboratorio specializzato in restauri e imitazioni dall’antico e frequenta il Jardin des Plantes, dove è da ricercare l’origine della sua personalissima osservazione del mondo animale. Rientrato a Torino è attivo come cartellonista per le prime case cinematografiche e, insieme a Sandro Vacchetti, lavora come litografo presso Doyen. Nell’arco della sua attività ottiene commissioni dalla famiglia Savoia e realizza opere per papa Pio XI. Soprattutto animalista, ma anche autore di ritratti e piccole sculture di figura ispirate a temi letterari e mitologici, tratta di preferenza il legno. Sul finire degli anni Venti esegue alcuni modelli per la fabbrica di ceramiche Lenci e negli anni Trenta collabora con la casa tedesca Rosenthal. Espone alla Promotrice di Belle Arti di Torino dal 1909 («Alce») e nel 1925 allestisce una mostra personale. Partecipa alla Fiorentina Primaverile del 1922 («Fidippide», «Centaura in amore», «Lince») e nello stesso anno espone a Roma («I favoriti di Diana»). Nella Galleria d’Arte Moderna di Torino è conservata la ceramica «Caracal» e due sculture in legno («Viverra genetta» e «Ermellino»). Il Museo del Cinema di Torino conserva alcuni bozzetti per cartelloni cinematografici.
Fonte: incisione.com
Note sull’autore: Alfonso Panzetta
Nato nel 1958, docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna e Coordinatore della Scuola di Restauro a ciclo Unico Quinquennale (DASLQ01) nella stessa istituzione. Specialista di scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento e di Arti Applicate, è stato nominato nella Commissione per l’acquisto di opere d’arte per le collezioni della Camera dei Deputati alla XII e alla XIII Quadriennale di Roma (1996 e 1999) e alla XLVII e XLVIII Biennale di Venezia (1997 e 1999). Per un decennio è stato direttore del Museo Civico “Il Cassero per la Scultura Italiana” di Montevarchi (Arezzo). In oltre trent’anni di lavoro dedicato all’arte plastica ha pubblicato numerose monografie e cataloghi generali, allestendo mostre antologiche e retrospettive su artisti attivi negli ultimi due secoli, sempre con un occhio attento al riconoscimento della qualità anche nella scultura iconica contemporanea. Con il Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’Ottocento e del primo Novecento. Da Antonio Canova ad Arturo Martini (ADARTE, 2003), ha vinto un Premio per la Cultura per l’anno 2004 della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per la casa editrice Fioranna ha pubblicato: Gemito e la scultura a Napoli tra Otto e Novecento, a cura di D. Esposito e A. Panzetta, catalogo della mostra di Montevarchi, 2012; Sculture da ridere. Da Ariano Cecioni a Quinto Ghermandi. Tra Otto e Novecento un secolo di caricatura e satira nella scultura italiana, a cura di A. Panzetta, catalogo della mostra di Montevarchi e Bologna, 2013. Animali e “Animaliers” nella scultura italiana tra Neoclassicismo e Novecento, 2020; Felice Tosalli 1883-1958, 2021.