“Negli ultimi anni i rapporti tra l’Uzbekistan e l’Italia hanno acquisito maggiore dinamica e qualità. Questo si basa su diversi fattori. I nostri popoli sono uniti da legami storici che hanno origine dai tempi dei viaggi del famoso mercante veneziao Marco Polo attraverso il territorio del moderno Uzbekistan”. L’ambasciatore uzbeko in Italia, Otabek Akbarov, parla così a La Gazzetta di Roma della collaborazione tra l’ambasciata e il gruppo Editoria Web, avviata all’inizio di questo mese —> https://bit.ly/3bqeVPr .
Questa iniziativa, che si prefigge l’obiettivo di far conoscere un paese apparentemente lontano e che invece ha sempre più rapporti politici, economici e turistici con l’Italia, è animata secondo Akbarov da uno spirito preciso, a partire dallo storico rapporto che c’è tra la loro e la nostra nazione.
“I nostri grandi antenati Alisher Navai e Leonardo Da Vinci – ci racconta, intervistato dalla nostra Roberta Nardi – erano contemporanei. Sul territorio italiano sono presenti numerosi reperti storici legati al patrimonio storico del popolo uzbeko, che mostrano antichi legami con quello italiano. L’Italia è stato uno dei primi paesi che ha riconosciuto l’indipendenza dell’Uzbekistan all’inizio degli anni novanta. Ha subito stabilito relazioni diplomatiche e ha aperto un’ambasciata a Tashkent. I massimi leader dei nostri paesi si sono scambiati diverse visite”.
“Attualmente – ci anticipa il diplomatico – stiamo lavorando per l’organizzazione di un nuovo importante vertice a Roma. Il nuovo Uzbekistan che si sta sviluppando sotto la guida del presidente Shavkat Mirziyoyev sta suscitando un crescente interesse in Italia. I nostri risultati, la nostra apertura e le nostre condizioni favorevoli, create per gli affari, attirano l’attenzione delle imprese italiane, che vedono l’esistenza di una serie di aree in cui è possibile interagire con l’Uzbekistan in modo reciprocamente vantaggioso. I nostri paesi hanno accumulato una vasta esperienza di interazione sulla scena internazionale, basandosi sugli interessi vicini e coincidenti di politica estera. Esistono istituzioni bilaterali sotto forma di commissioni intergovernative per il commercio e la cooperazione economica, due consolati onorati a Caserta e Firenze, la Camera di commercio Italia-Uzbekistan. Inoltre sono state inoltre stabilite partnership tra le città Samarcanda e Firenze, Shakhrisabz e Caserta, Gulistan e Pesaro, Namangan e Ancona”.
L’ambasciata uzbeka vuole far conoscere in particolare la stagione di importanti riforme intrapresa dal presidente Mirziyoyev (in materia di: sistema elettorale, lavoro minorile, scuola, riforma del sistema dei media, giustizia ecc…). Il suo suolo nella divulgazione è determinante.
“Questa – spiega l’ambasciatore Akbarov al nostro giornale – è una delle aree più importanti del nostro lavoro, perché ci impegniamo ad informare il grande pubblico in Italia sulle riforme su larga scala realizzate in Uzbekistan negli ultimi quattro anni e sui nostri risultati che sono riconosciuti a livello internazionale. Attribuiamo particolare importanza all’evidenziare delle priorità e delle iniziative nell’ambito della nostra politica estera, che ha contribuito alla formazione di un’atmosfera positiva e qualitativamente nuova in Asia centrale, aprendo il nostro paese a un’interazione più attiva con i partner stranieri. Il lavoro di informazione viene svolto su base continuativa, nel quadro di riunioni, trattative, presentazioni e breefing”.
“Molta attenzione – conclude Akbarov- è riservata alla diffusione di notizie, comunicati stampa e altro materiale attraverso il sito web dell’ambasciata e i nostri account sui social (Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin e Youtube). Insieme a questo abbiamo stabilito rapporti abbastanza buoni con le principali società di mass media in Italia: la Rai, i quotidiani Corriere della Sera e La Repubblica. Apprezziamo la collaborazione con il gruppo delle Gazzette. Pertanto le nostre attività sono sistemiche e sfaccettate, il che contribuisce al fatto che sempre più italiani conoscono l’Uzbekistan, mostrano interesse per il nostro paese e per i rapporti di lavoro”.
Guarda il video dell’intervista qui —> https://youtu.be/2KJbXfwFjv8
L’intervista è stata realizzata da:
Roberta Nardi giornalista
Luigi Nappa video maker
Giacomo Andreoli giornalista
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