Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare la figura e il ruolo eminenti di Enrico Berlimguer esponente politico di primo piano indimenticato e mai troppo rimpianto, il cui 99° compleanno ricorre il 24/05.
Il contributo alla vita civile, democratica e culturale del Segretario del PCI è stato incommensurabile: il divorzio, il compromesso storico, il concetto di austerità, la questione morale sono conquiste che hanno consegnato al progresso il nostro paese e ne hanno impedito la disgregazione in momenti di drammatici conflitti sociali, come gli anni di piombo.
A prescindere dall’orientamento politico, non si possono ignorare la lungimiranza politica, la coerenza ideologica, l’onestà intellettuale, la profondità di pensiero di un politico che sapeva parlare alle persone con la potenza delle proprie argomentazioni e lo spessore di una coscienza limpida.
Ancora oggi alcune “intuizioni” di Berlinguer suonano profetiche e attuali: “[….] abbandonare l’illusione che sia possibile perpetuare un tipo di sviluppo fondato su quella artificiosa espansione dei consumi individuali che è fonte di sprechi, di parassitismi, di privilegi, di dissipazione delle risorse, di dissesto finanziario.
Ecco perché una politica di austerità, di rigore, di guerra allo spreco è divenuta una necessità irrecusabile da parte di tutti ed è, al tempo stesso, la leva su cui premere per far avanzare la battaglia per trasformare la società nelle sue strutture e nelle sue idee di base.” (Enrico Berlinguer, Conclusioni al Convegno degli Intellettuali, 16 gennaio 1977)
Oggi si parla di riciclo, di sviluppo sostenibile, di gestione responsabile delle risorse; molti movimenti green, senza alcuna connotazione politica, fondano le linee programmatiche del proprio intervento su prerogative simili.
Comprendere che gli uomini e il pianeta vanno rispettati e non visti come meri strumenti di sfrenato arricchimento per poche lobby dovrebbe diventare il punto di partenza per l’organizzazione esecutiva di ciascuno Stato.
Era molto interessato anche alle problematiche femminili, alle rivendicazioni oggi diremmo “di genere” alle quali quasi tutti gli esponenti politici, compresi quelli del suo partito, guardavano con una certa sufficienza.
Soprattutto la lezione più importante che intendiamo ricordare oggi impartita da Berlinguer riguardava il nesso indissolubile tra progresso civile e acquisizione di consapevolezza da parte dei giovani: “La battaglia per risolvere la questione giovanile non si svolge però solo sul terreno della politica economica, della politica del lavoro e della politica scolastica. Essa va condotta anche sul terreno politico, ideale e associativo per combattere ogni forma di rassegnazione, di illusorie evasioni, di vacuo ribellismo e per conquistare le masse giovanili ai principi di un’effettiva solidarietà, alla lotta civile e politica per il rinnovamento della vita sociale dello Stato, all’impegno ne1lavoro; nello studio e nella propria elevazione culturale.” (E. Berlinguer, La Questione Giovanile, relazione al XIV Congresso del Pci, maggio 1975)
Pertanto il CNDDU propone, come laboratorio creativo didattico, dopo aver approfondito il periodo storico di riferimento, prendendo spunto dalle battaglie condotte da Berlinguer, di realizzare un debate nelle classi terminali delle scuole superiori in cui si possano misurare le istanze democratiche fondamentali per la convivenza civile nella società.
“Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi, può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La prova per questo obbiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.” Enrico Berlinguer, Comizio, 7 Giugno 1984, Padova).