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Antonio Razzi, ex senatore di Forza Italia è sicuramente uno dei personaggi della politica italiana più divertenti, imitati e riconoscibili. Lo abbiamo visto qualche anno fa sulla pista di Ballando con le Stelle, il talent condotto da Milly Carlucci, lo abbiamo rivisto lo scorso anno ospite del medesimo show come tribuno del popolo e lo vediamo spesso ospite in vari programmi televisivi, anche molto diversi tra loro.
Oggi in esclusiva per La Gazzetta di Milano ci parla della sua vita, di ciò che vuole fare, della sua storica imitazione fatta da Maurizio Crozza e del suo ultimo libro.
-Signor Razzi, lei prima di fare politica ha fatto tantissimi lavori. Quali?
Da giovane mi sono trasferito nella Svizzera tedesca da solo, ero minorenne, avevo 17 anni per tanto mia madre firmò il mio passaporto presso la questura di Chieti.
Mio padre era in Germania a lavorare.
Così presi un treno che dalla stazione di Pescara mi portò alla stazione di Lucerna. Ho imparato il tedesco e mi sono rimboccato le maniche adattandomi a fare molteplici mestieri: l’operaio tessile, il cuoco, il venditore di macchine, di mobili e di elettrodomestici, l’impiegato, ho lavorato in agenzia di viaggi, ho veramente fatto!
-Signor Razzi lei è un vero personaggio amatissimo dai giovani e sui social.
Quando la imitano o la prendono in giro ci soffre?
Assolutamente no! Sono onorato di ciò, è un vanto per me. Non me la sono mai presa quando Maurizio Crozza mi ha imitato. Crozza è uno dei comici più bravi in assoluto quando mi imita mi fa veramente ridere tantissimo, è uguale a me. Non lo conosco di persona, mi piacerebbe congratularmi con lui dal vivo. Parto dal presupposto che quando ti imitano significa che sei qualcuno, quindi sono contento così.
-Per molti italiani la politica di oggi è avanspettacolo, cosa ne pensa?
La politica di oggi è cambiata, è cambiato tutto. La Prima Repubblica era la vera Politica con la P maiuscola.
Non aggiungo altro…
-Parlando di temi caldi della politica, lei è favorevole o contrario al DDL Zan?
Sono favorevole!
Esistono motivi per cui si deve necessariamente prescindere dal colore politico, non c’è destra o sinistra dinnanzi alla violenza, alla negazione della libertà: siamo esseri umani che devono convivere in una società dove ognuno si senta accolto.
Ancora troppe persone hanno timore di esprimere il loro orientamento sessuale, di mostrarsi per quello che sono realmente, a causa di offese irrazionali e atti brutali di cui potrebbero essere vittime.
Ad oggi non esiste una legge che le tutela. Con il DDL Zan sono certo che verrà meno la discriminazione e la violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.
-Da qualche tempo a questa parte le hanno anche tagliato di parecchio la pensione.
Esatto! Percepivo 3.300 euro di pensione, ora ne percepisco circa 2.000 euro.
Penso che la politica dei Cinque Stelle sia una politica sbagliata, hanno voluto tagliare la pensione a persone che hanno fatto grande l’Italia anni fa e l’hanno fatta diventare la quinta potenza mondiale. Per me non è un problema percepire questa pensione, nella vita ho vissuto con i soldi contati e non ho problemi a tirare la cinghia, non vivo da Re conduco una vita normale. Quando vivevo all’estero non arrivavo alla fine del mese, per questo facevo più lavori.
-Ora che non è più in Senato cosa le piacerebbe fare?
Mi piacerebbe molto fare l’opinionista in tv, posso parlare di tutto alla mia età.
Ho la passione per la cucina e cucino bene, un programma culinario non sarebbe male.
-Nel 2015 era ad un passo per naufragare sull’Isola dei Famosi, cosa andò storto?
Mi offrirono un buon compenso ed era tutto fatto, ma mia moglie non era d’accordo e quindi saltó tutto; i miei nipoti in questi anni l’hanno convinta quindi ora avrei il via libera.
Dopo i problemi al cuore che ho avuto negli ultimi anni all’Isola non potrei più partecipare.
Diciamo che il Grande Fratello Vip sarebbe più rilassante come esperienza, lì potrei farci un pensierino…
-Prima della pandemia era tour per l’Italia a presentare il suo libro “Te lo dico da Nobel” edito da Graus edizioni, di cosa narra?
Racconta di un’amicizia, quella con la Corea del Nord, un Paese che sta percorrendo la strada del cambiamento, abbandonando quei principi ferrei della dittatura e guardando con occhi e idee diverse il mondo grazie, soprattutto, all’ascesa di Kim Jong avvenuta nel 2011. Kim, con passi lenti ma decisi, sta innovando il suo Paese dove si inizia a respirare, soprattutto tra i giovani, un’aria di maggiore libertà che si traduce in provvedimenti legislativi concreti ed insperati fino a qualche anno fa come la possibilità di utilizzare il telefono cellulare e la definitiva apertura del governo nei confronti degli sportivi che adesso possono anche lasciare il proprio Paese.
Mattia Pagliarulo