Il vice-ministro della Difesa ucraino, Hanna Malyar, ha fatto sapere che sono in corso verifiche e che arriverà una posizione ufficiale dell’Ucraina sul sospetto uso di armi al fosforo bianco sulla città di Mariupol
“Esistono ipotesi circa l’uso di munizioni al fosforo bianco” da parte delle forze russe durante l’assedio di Mariupol, nel sud dell’Ucraina. Lo ha riferito in un’intervista televisiva il vice-ministro della Difesa ucraino, Hanna Malyar, il quale ha inoltre assicurato che “arriveranno successivamente informazioni ufficiali”.
Stando al Guardian, dal ministero della Difesa di Mosca non è giunta nessuna replica rispetto a queste accuse, mentre l’agenzia Interfax riferisce che le forze separatiste filo-russe dell’autoproclamata repubblica di Donetsk hanno invece negato l’uso di armi chimiche a Mariupol.
L’uso di armi chimiche vietate dal diritto internazionale va a sommarsi alle accuse di crimini di guerra e contro l’umanità nella città ucraina, dove stando ha quanto ha riferito il sindaco lunedì scorso non meno di 10mila civili hanno perso la vita.
COMMISSIONE UE: “CHI UTILIZZA ARMI CHIMICHE NE RISPONDERÀ”
“I responsabili dell’uso di sostanze chimiche tossiche come armi saranno ritenuti colpevoli, per crimini di guerra e una violazioni del diritto umanitario internazionale”. Lo ha detto una portavoce della Commissione europea durante la conferenza stampa giornaliera. Un episodio del genere, secondo la Commissione “è del tutto inaccettabile e costituisce una minaccia alla sicurezza per tutti noi”. Il riferimento del dirigente europeo è alle denunce di utilizzo di fosforo bianco in Ucraina da parte delle forze armate russe. I russi, a loro volta, in almeno un’occasione hanno lamentato l’uso di queste armi da parte delle forze armate di Kiev.
fonte agenzia dire.it