Asl Roma 2. Incontro azienda-sindacati convocato dalla Prefettura: nessun accordo sull’orario di lavoro Cgil Cisl e Uil: “Dalla Asl Roma 2 chiusura totale sul ritiro dell’atto illegittimo che elimina le pause. Sarà scontro”

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“Nessun accordo e chiusura totale da parte dell’azienda in difesa di un atto palesemente illegittimo che elimina la pausa di 10 minuti dopo le 6 ore di lavoro. Se l’Asl Roma 2 sceglie lo scontro, noi non ci tireremo indietro. Al via tutte le iniziative di protesta necessarie a tutelare i diritti dei lavoratori e la continuità assistenziale per i pazienti”. Così Aldo Capobianchi (Fp Cgil Rieti Roma Eva), Sandro De Paolis (Cisl Fp Lazio) e Stefano Ciofani (Uil Fpl Roma e Lazio) dopo che nell’incontro di oggi tra azienda e sindacati, convocati in videoconferenza dalla Prefettura di Roma per le procedure di raffreddamento, non si è registrato alcun ravvedimento da parte dell’azienda sanitaria capitolina sul provvedimento unilaterale che ha decurtato l’orario di lavoro dei dipendenti. Anzi, “la direzione della Asl ha addirittura cancellato l’incontro già in calendario per il prossimo martedì”, rincarano i sindacati.

“Una posizione irricevibile”, proseguono Capobianchi, De Paolis e Ciofani. “La Roma 2 continua a sostenere un atto sbagliato in una materia, come l’orario di lavoro, riservata alla contrattazione, ma soprattutto un atto che va a danno di operatori come gli addetti ai sevizi di emergenza-urgenza, gli addetti ai reparti degenza e gli addetti ai servizi sanitari che meritano riconoscimenti e non certo vessazioni. Così si sottrae ingiustamente un’ora di lavoro a settimana per ciascun dipendente, ma soprattutto si mette a rischio la continuità assistenziale in un momento ancora di massima allerta per la pandemia in corso”.

“Non accetteremo che si calpesti in questo modo la dignità contrattuale e professionale di lavoratori che per mesi hanno messo a rischio la propria salute per dare cura e assistenza a tutta la comunità e che come premio si vedono infliggere queste inconcepibili ingiustizie. Tanto più che questo atto fa seguito a una lunga serie di provvedimenti scorretti e unilaterali, come la disapplicazione degli accordi sulle indennità di terapia intensiva e sala operatoria e la pessima gestione delle attribuzioni dei bonus Covid previsti solo per il 15% del personale dopo aver negato il confronto”, concludono i sindacalisti. “Partiremo subito con una grande mobilitazione. Difenderemo i lavoratori della Asl Roma 2 in ogni sede e con ogni mezzo. Non ci fermeremo fin quando non avremo ottenuto il rispetto dei diritti di chi lavora e ritiro di tutti i provvedimenti illegittimi”