La distinzione tra online e offline diventa sempre più sfocata. E, oggi, avere un sito
web è solo un primo passo importante ma non sufficiente per esistere nel mondo di
internet. Eppure, secondo l’ultimo rapporto Imprese e Ict-anno 2021 dell’Istat, le Pmi
italiane sono al decimo posto nella graduatoria europea. Con un lento
miglioramento nel 2021, con il 60,3 per cento che ha raggiunto almeno un livello
base di digitalizzazione. «Un primo argine all’analfabetismo digitale che, senza
un’inversione di rotta, rischia di causare al Paese gravi ripercussioni sulla crescita
economica e culturale», dichiara Calogero Milazzo CMO di Flazio.com. La prima
piattaforma no-code che consente, anche a chi non ha competenze specifiche, di
realizzare siti web, gestire vendite online e prenotazioni ma anche di usufruire di
servizi per analizzare e ottimizzare l’intera presenza online.
Tra gli effetti dovuti alla pandemia, si è registrato un maggiore incremento delle
vendite via web soprattutto nei servizi di ristorazione (più che raddoppiati, dal 10,3
per cento pre-Covid al 24,7 per cento). Dal report dell’Istat, inoltre, emerge che nel
corso del 2020 il 18,9 per cento delle imprese ha avviato o incrementato gli sforzi
per vendere beni o servizi via internet. Un modo per reagire alla situazione creata
dall’emergenza sanitaria. A impegnarsi di più, infatti, oltre al settore automotive (che
comprende commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli) sono state le realtà
che operano negli ambiti più colpiti dalle restrizioni anti-Coronavirus: dal settore
degli alloggi (41,8 per cento) a quello dei viaggi e dei noleggi (52,7 per cento). Ma,
sebbene oggi molte imprese siano gestite con tecnologie digitali, la maggior parte
non riesce ancora a sfruttarne a pieno il potenziale.
Per questo Flazio.com si è dotato di un team multidisciplinare e internazionale
formato da 35 persone tra ingegneri informatici, programmatori, designer, copywriter,
tecnici e creativi. Una squadra in grado di accompagnare tutti gli utenti – anche quelli
non nativi digitali – in ogni fase della presenza online, con un’esperienza tutto in uno.
Si parte dalla base con la creazione del sito: un sistema drag and drop, in cui basta
cliccare e trascinare i vari elementi (testo, immagini, video o moduli già pronti
all’uso). Un modo per superare lo scoglio delle righe di codice da compilare,
prerogativa dei professionisti, ma anche l’idea fondante – democratizzare il web –
dell’azienda nata nel 2011 alle pendici dell’Etna e che oggi conta più due milioni di
fatturato e un milione di siti web realizzati (in Italia come in Francia, Spagna, Stati
Uniti e Messico). Solo nel periodo della pandemia, sulla piattaforma si è registrato un
aumento dell’80 per cento di nuovi utenti. A cui Flazio.com fornisce tutti gli
strumenti utili a superare senza difficoltà confini fisici e vecchi modelli di marketing.
In una visione integrata.
Dal gestionale di Flazio.com, gli e-commerce possono gestire la vendita online di
prodotti fisici e digitali, le spedizioni, i coupon promozionali, i pagamenti online (con
circuiti come PayPal o Nexi) e sincronizzarli anche con lo shop di Facebook o di
Google Shopping. Per le strutture ricettive c’è il sistema di booking online che
snellisce le prenotazioni e offre pure la possibilità di personalizzare varie
impostazioni. Una funzione utile per tutti è quella di marketing automation per
inviare in automatico comunicazioni tramite e-mail, chat, sms e notifiche push
browser ai clienti che hanno effettuato una particolare azione sul sito. Ci sono poi un
pannello facilitato di ottimizzazione Seo per inserire parole chiave, titoli e
descrizioni che aumentano la visibilità del sito sui motori di ricerca e un sistema di
statistiche – integrabile con Google Analytics e Shinystat – per conoscere meglio i
propri clienti e le loro abitudini. Per gli utenti di livello più avanzato o con necessità
particolari è nata Flazio Experience: un’area dove designer e digital marketer
creano un sito cucito su misura, curano l’immagine e la comunicazione aziendale.
Perché online non basta esserci, bisogna anche saperci stare.