“La guerra fra Russia e Ucraina, l’imposizione di sanzioni, le incertezze geopolitiche dei Paesi limitrofi e i nuovi lockdown da Coronavirus che interessano la Cina, sono fattori destabilizzanti per gli equilibri economici globali. La dinamica dei prezzi, già surriscaldata da deficit sul lato dell’offerta, potrebbe risentirne negativamente spingendo l’inflazione verso nuovi massimi ed inficiare ulteriormente la capacità di spesa del settore privato con conseguente riduzione dei consumi.
Le profonde implicazioni del conflitto – continua Zani – sono confermate dall’ingente pacchetto di aiuti stanziato dalla Banca Mondiale che, per combattere la crisi in atto ed evitare una recessione globale, ha adottato misure pari a 170 miliardi di dollari, un piano di aiuti maggiore rispetto a quanto previsto per il Covid.
In Italia assistiamo ad un rallentamento dell’economia dovuto alla crisi nell’Est Europa che ha portato ad un aumento dei costi energetici che incide su imprese e consumi privati. E’ pertanto fondamentale evitare una stagnazione che frenerebbe la nostra crescita. A tal fine – conclude Zani – è necessario intervenire mediante misure a sostegno dell’economia reale, accelerando, al contempo l’attuazione degli investimenti previsti nel PNRR”.