“Dopo la pubblicazione dell’ennesima graduatoria relativa all’Avviso pubblico a sostegno delle Associazioni culturali e delle Associazioni di Promozione Sociale operanti nell’ambito culturale e di animazione territoriale della Regione Lazio, respingo al mittente la risposta ricevuta dal Presidente di LazioCrea, Luigi Pomponio, dopo il mio comunicato con il quale chiedevo chiarimenti sull’erogazione di contributi.
Al Dott. Pomponio, che indicava due fasi separate e distinte che avrebbero causato miei “fraintendimenti”, chiedo come giudica le successive graduatorie, compresa l’ennesima pubblicata ieri mattina, anch’essa come definitiva ma con errori ancora molto evidenti. Anche in questo ultimo elenco persistono le presenze di soggetti indicati con nome e cognome senza la specifica della denominazione associativa e senza gli indirizzi per poter riscontrare correttamente i destinatari dei 9mila euro, per chi svolge attività in sede fisica. Inoltre sono presenti ancora attività economiche e sportive, alcune delle quali già finanziate malgrado questo non fosse un bando a loro riservato, oltre alla costante presenza di un club che propone un tipo di cultura probabilmente al di fuori dei canoni standard, quella del “privè”.
Ma oltre a tutto questo mi piacerebbe anche capire chi sia stato coinvolto, come società esterna, per il controllo dei requisiti e quanto sia costata ai contribuenti.
Dopo aver presentato una interrogazione ed aver visto l’evolvere della situazione, ritengo che sia arrivato il momento di verificare a dovere la correttezza di questa operazione e per questo mi sto accingendo a presentare un esposto alla Procura di Roma che verificherà la correttezza di un bando al quale sono stati destinati circa 7 milioni di euro.
Questo atteggiamento estremamente superficiale risulta anche fortemente offensivo per tutte quelle associazioni che da mesi aspettano un sostegno economico per le attività che svolgono sul territorio. Pertanto chiedere le dimissioni del dottor Pomponio dovrebbe essere lecito, ottenerle sarà sicuramente utopistico”.
Così in una nota Francesca De Vito, consigliera M5S alla Regione Lazio