Bellanova: “Il Premier rispetti le nostre richieste. Pronta a dimettermi se non lo farà”

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Estratto dell’intervista di Maria Teresa Meli, “Corriere della Sera”, 30 dicembre 2020.  

Ministra Teresa Bellanova, pronta a dimettersi?
«Se non avremo le risposte necessarie, sì. Non è una minaccia ma la più forte dimostrazione della nostra serietà. In gioco c`è qualcosa di ben altro e più importante di carriere politiche e poltrone: i ministri possono andare e venire, il rilancio del Paese invece o si costruisce adesso oppure rischia di andare in malora per sempre. Mentre i debiti che contraiamo rimangono ai nostri figli e ai nostri nipoti».

Contestate 61 punti della bozza del governo, riuscirete mai a trovare un accordo?
«Sono abituata a tavoli di crisi da cui non mi sono mai alzata senza aver speso tutte le energie per trovare non un accordo qualunque ma il migliore possibile. Non vedo perché dovrei venire meno a questa regola quando la posta in gioco è il destino del Paese e il futuro delle nuove generazioni. Per questo tanta determinazione. La sensazione sgradevole è che proprio questa posta in gioco non sia così evidente per tutti».

Il vostro è un programma di governo e un «ciao» a Conte?
«Un programma di governo è quanto una maggioranza che ha l’ambizione di avere vita lunga e autorevolezza è obbligata a darsi per non vivacchiare sull’emergenza. Era l’obiettivo della verifica richiesta mesi fa. Noi vogliamo concorrere a risolvere i problemi piuttosto che crearne di nuovi. Non lavoriamo per la crisi ma per le soluzioni. Con un sorriso le dico che su quel “ciao” tanti hanno pensato a quando ci si lascia, nessuno a quando invece ci si incontra».

Conte non sembra tener conto dei vostri ultimatum…
«E sbaglia. Non sono ultimatum ma questioni che poniamo all’intera maggioranza, a tutte le forze politiche, al Paese. Consiglio più rispetto per la dignità della funzione politica che ognuno di noi incarna».

Il gruppo di Italia viva al Senato sta scoppiando?
«Non mi pare proprio. Lunedì sera, alla riunione del gruppo, quando Matteo è entrato in sala, è stato accolto con l’applauso di tutti. Faccia