Ennesimo attacco al patrimonio artistico di Roma. Dopo la Barcaccia di Piazza di Spagna e la Fontana dei Quattro Fiumi di piazza Navona, nella mattinata di domenica 21 maggio alcuni attivisti di Ultima Generazione hanno gettato carbone vegetale nell’acqua di Fontana di Trevi.
Immediato l’intervento degli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale che ha impedito che i ragazzi portassero a termine l’azione: sono infatti stati sversati soltanto due barattoli di materiale rispetto a quelli a disposizione degli attivisti. Il sindaco Roberto Gualtieri si è recato subito sul posto per verificare di persona i danni subiti dalla storica fontana.
“Basta con queste assurde aggressioni al nostro patrimonio artistico. – ha commentato Gualtieri – Fortunatamente la prima stima è che non dovrebbero esserci danni permanenti perché la vernice nera si è depositata tutto attorno al materiale di impermeabilizzazione, non sul marmo, e dovrebbe essere possibile rimuoverla senza danni permanenti”.
Il sindaco ha voluto sottolineare la contraddizione tra un’azione che si definisce ambientalista e le conseguenze che la stessa provoca, sicuramemente di forte impatto ambientale.
“L’intervento sulla fontana sarà significativo, costerà tempo, impegno e acqua – ha spiegato il primo cittadino – perché questa è una fontana a riciclo d’acqua. La dovremo svuotare, buttando via 300 mila litri. Rivolgo un appello agli attivisti: non fate interventi di questo tipo. Si può protestare, è legittimo, persino doveroso. Ma non con un metodo sbagliato, pericoloso e dannoso, che colpisce beni comuni preziosissimi come i nostri monumenti. Si rischia di danneggiarli e si costringono le pubbliche amministrazioni a interventi di ripristino costosi, con molto spreco. È del tutto controproducente rispetto alla battaglia. Se poi per ripristinare si danneggia l’ambiente dal punto di vista comunicativo c’è una evidente contraddizione“.
Unanime la condanna del blitz da parte di tutte le istituzioni locali, regionali e governative.