“Un grazie alla Procura di Brescia e ai Carabinieri per aver fermato un traffico di rifiuti tossici, fanghi, sui suoli agricoli, ma c’è stata in Italia una scandalosa sanatoria di diossine, Pcb prevista dall’art.41 della legge sul ponte Morandi del 2019 che consente ai fanghi tossici di depurazione di essere sparsi sui suoli agricoli”.
Lo dichiara il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che spiega: “L’articolo 41 prevede che nei fanghi di depurazione da spargere nei campi a uso agricolo possano essere presenti PCDD e PCDF (diossine) Pcb (policlorobifenili) Toluene, Selenio e Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) in quantità elevatissime rispetto a quanto previsto dal Dlgs152/2006: da 10 volte fino a 220 volte di più”.
“Nel dettaglio, – continua l’esponente dei Verdi, – per il Toluene, è previsto un limite di 200 volte maggiore, da 0,5mg per Kg a 100; per il Selenio, il limite è innalzato di 3 volte e passa da 3 mg per kg a 10; per i Pcb, passa da 0,06 a 0,08 mg per Kg e viene aumentato di 13,3 volte; per i Pcdd/Pcdf (diossine), il limite passa da 10 ng per kg a 25, ben 2,5 volte maggiore. Si autorizza in questo modo ad accumulare sui terreni destinati all’agricoltura diossine, pcb e microinquinanti tossici trasformando nel tempo quei terreni in aree da sottoporre a bonifica e contaminando le matrici ambientali e la catena alimentare”.
“Ogni anno, grazie a questo articolo di legge, 1,5 milioni di tonnellate di fanghi di depurazione vengono sparsi sui suoli agricoli: un modo di inquinare per legge. Doveva essere una norma transitoria ma, come accade sempre in Italia, è diventata permanente e purtroppo siamo costretti a constatare che anche lo Stato inquina”, conclude Bonelli.