“A chi si riferisce il Ministro Cingolani quando afferma che il peggior nemico della transizione ecologica sono le ideologie? Sta forse cominciando a fare un po’ di autocritica? È l’ideologia del Ministro Cingolani a essere di ostacolo alla transizione ecologica, perché, diciamolo con grande chiarezza, le sue scelte vanno contro le proposte e le evidenze scientifiche sul cambiamento climatico”.
Questa la reazione del coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli alle affermazioni del Mnistro Cingolani, intervenuto a un evento della Biz Factory.
“Il PNRR del Governo di cui Cingolani fa parte, – spiega l’ecologista, – non rispetta gli obiettivi della UE sul clima, prevedendo, al 2030, una riduzione della CO2 del solo 50% anziché del 55%. Il Ministro, inoltre, ha dichiarato guerra alla mobilità elettrica, affermando che l’auto elettrica dovrà aspettare fino a quando non si raggiungerà il 70% di elettricità prodotta da rinnovabili, quindi altri 10 anni. Questo Governo ha inviato al Parlamento una relazione favorevole al ponte sullo Stretto di Messina, quando, secondo l’ENEA, la Sicilia è soggetta a un sollevamento differenziale di 1,5 mm/anno e la Calabria di 0,6 mm, mentre slittano di 1 cm all’anno, divaricandosi”.
“E poi, – incalza Bonelli, – l’idea anacronistica delle mini centrali a fissione nucleare, dimenticando i referendum, l’opposizione alla direttiva UE che mette al bando la plastica monouso, che inquina i mari e la catena alimentare. Infine l’Ilva su cui Cingolani ha inviato una memoria al Consiglio di Stato sposando la tesi secondo cui non sarebbe dimostrata alcuna relazione tra inquinamento e mortalità. Di fronte a tutti questi fatti, – conclude Bonelli, – di Transizione ecologica, c’è solo il nome di un Ministero guidato da un Ministro molto più politico che tecnico di quanto voglia far credere”.