Borrelli: ‘Sono 1.189 i casi più di ieri, meno di 3mila pazienti nelle intensive’

The dressing of doctors before entering the Health Care Residence of Campagnano during the Coronavirus emergency, near Rome, Italy, 16 April 2020. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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Sono complessivamente 106.607 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 1.189 rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 1.127. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile. Calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Per la prima volta dal 20 marzo i pazienti nei reparti sono infatti scesi sotto tremila: ad oggi sono infatti 2.936, 143 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.032 sono in Lombardia, 42 in meno rispetto a ieri. Dei 106.607 malati complessivi, 26.893 sono ricoverati con sintomi, 750 in meno rispetto a ieri, e 76.778 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.  Sono 22.170 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 525. Ieri l’aumento era stato di 578. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

“Siamo in un trend discendente, con le curve dei contagiati, dei ricoverati e dei deceduti che hanno uno sfalsamento temporale e che trovano evidenza anche nei dati giornalieri”. Così il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro in conferenza stampa alla protezione civile.

Sono 63.094 i positivi in Lombardia con un aumento di 941 nuovi casi, mentre i eri era stato di 827, ma oggi i tamponi sono stati 10.706, mentre ieri poco più di 7000. I decessi sono 11.608 con un aumento di 231 vittime mentre ieri erano state 235. Calano i ricoverati sia in terapia intensiva (1.032 con -42) e soprattutto negli altri reparti (11.356, -687). Sono i dati del contagio in Lombardia resi noti dal vicepresidente della Regione Fabrizio Sala spiegando che ‘ci sono dati migliorativi ma siamo ancora in Fase 1″.

Con il vaccino anti-Covid “sconfiggeremo questo virus. Visti i danni che ha creato il virus, non ho dubbi sul fatto che un vaccino del genere debba essere obbligatorio“. Lo ha affermato il viceministro ala Salute Pierpaolo Sileri a Radio Cusano Tv Italia. “Una volta che saranno garantite efficacia e sicurezza del vaccino – ha detto – dovremmo avere una copertura tale per non far più contagiare nessuno”.

LE MASCHERINE – L’uso della mascherina “sarà fondamentale, credo debba essere fornita dallo Stato e il prezzo debba essere non solo calmierato, ma direi un prezzo fisso”, ha inoltre detto il sottosegretario alla Salute. “Ora abbiamo iniziato una produzione anche in Italia quindi il numero di mascherine è crescente. Ho girato molto nel Lazio e problemi di mascherine non ce ne sono. Ora con la fase due ovviamente – ha aggiunto Sileri- deve esserci un aumento della distribuzione”.

IL G7 SALUTE – Il ministro Speranza al G7 Salute: “È importante che i nostri Paesi lavorino insieme alla ricerca del vaccino per superare al più presto l’emergenza Covid-19. Una volta trovato il vaccino sarà fondamentale farsi carico di distribuirlo a tutti. Anche a quei Paesi che non hanno la possibilità di garantirlo ai loro cittadini”,  ha dichiarato il titolare della Salute, durante la riunione dei ministri della Salute del G7 che si è svolta oggi.

TEST RAPIDI SIEROLOGICI – Per quanto riguarda i test rapidi sierologici, secondo Sileri, vanno associati ai tamponi. “Il test rapido – ha spiegato – consente di vedere se ci sono anticorpi ed essendo rapido valuta la presenza o assenza. Il prelievo invece dà qualche affidabilità anche dal punto di vista del livello di anticorpi che si ha. Il test rapido è efficace, ma non dimentichiamoci che va individuato qual è il kit migliore tra quelli disponibili. Il problema è se sei positivo e il test dice che sei negativo, il rischio è che tu vai in giro pensando di essere negativo invece non è così. Quindi quel test va associato al tampone”. “Non si sa quanto dureranno gli anticorpi, quindi – ha concluso – questi test saranno importanti per monitorare anche questo aspetto”.

Sulla data del 4 maggio “sono molto ottimista. I miglioramenti si vedono” ma “la riapertura va programmata non immediata su tutto, ma scaglionata e con tutte le misure di sicurezza necessarie”, ha concluso.

Calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Per la prima volta dal 20 marzo i pazienti nei reparti sono infatti scesi sotto tremila: ad oggi sono infatti 2.936, 143 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.032 sono in Lombardia, 42 in meno rispetto a ieri. Dei 106.607 malati complessivi, 26.893 sono ricoverati con sintomi, 750 in meno rispetto a ieri, e 76.778 sono quelli in isolamento domiciliare.
Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.