Dovrebbe uscire presto l’intervista che il regista e scrittore, Giuseppe Sciarra ha rilasciato al Tg3, la quale pare essere molto dura nei confronti di chi lo ha bullizzato da bambino, istingandolo, stando a quanto dice il filmmaker, al suicidio. La vicenda di Sciarra riguarda un piccolo paese in provincia di Foggia e si svolge negli anni 90; in quel periodo l’autore di Venere è un ragazzo veniva preso in giro e perseguitato dai suoi coetanei, al punto che non poteva uscire più di casa. Il motivo era una sua presunta omosessualità.
Per ben sette anni Giuseppe Sciarra dice di essere stato umiliato, picchiato, minacciato insultato, perseguitato da molti ragazzini del posto e denuncia un livello di delinquenza nel paese in cui è vissuto all’epoca preoccupante e su cui nessuno interveniva. Tutto questo è stato denunciato in un documentario, Ikos visibile su Amazon Prime Video. Il successo di quest’opera ha portato però non solo consensi e solidarietà a Sciarra ma anche gravi minacce subite da quest’ultimo durante la partecipazione a un festival in Salento, il Lecce Film Fest lo scorso anno a cui è seguita una querelle sulla veridicità del suo racconto il quale è stato messo in dubbio.
Il regista pugliese ha proseguito la sua battaglia contro il bullismo in maniera costante, scrivendo articoli su delle testate, promuovendo iniziative di sensibilizzazione sul tema con associazioni come Agedo e Diversa e continuando a proiettare Ikos. La sua intervista al Tg3 sarà un modo per fare conoscere al pubblico televisivo la sua drammatica storia e un’ulteriore tentativo per fare capire alla gente quanto il bullismo sia più che una ragazzata.