Caos sulle norme Salva Roma su cui la Lega chiede lo stralcio dal decreto crescita che viene esaminato dal Cdm. Luigi di Maio snobba il Consiglio dei ministri convocato per approvare definitivamente il dl, dice no allo stralcio e attacca a testa bassa su Armando Siri che viene difeso a spada tratta da Matteo Salvini che “ricambia” l’alleato di governo annunciando lo stralcio delle misure sulla Capitale. Questa la fotografia di una giornata molto complessa per l’esecutivo. Con uno scontro frontale tra i due vicepremier e i due partiti della maggioranza che viene letto dagli osservatori in due modi opposti: c’è chi lo interpreta come prodromico ad una crisi inevitabile, e chi invece lo interpreta come un diversivo di fronte alla difficoltà di affrontare in campagna elettorale problemi delicati, come la frenata dell’economia o la guerra in Libia.
Il vicepremier Matteo Salvini è arrivato poco dopo le 19 a Palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri. Alla riunione ci sono tutti i ministri della Lega ma sono diverse le assenze tra i 5 Stelle, a cominciare da Luigi Di Maio, che ha preso parte alla trasmissione ‘Di Marted’ in onda su La7, e poi è giunto circa alle 21 a Palazzo Chigi.
Sono almeno tre, a quanto si apprende da fonti di governo M5S, i ministri del M5S presenti al Consiglio dei ministri sul decreto crescita. Si tratta del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, della ministra della Difesa Elisabetta Trenta e della ministra per il Sud Barbara Lezzi. Tutti presenti, invece, i ministri leghisti, come sottolineato sin dall’inizio da fonti del partito di Salvini. Presente anche il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.
‘Salva Roma fuori da dl crescita. Provvedimento ad hoc per tutti i comuni’. Lo afferma Matteo Salvini parlando con i cronisti davanti Palazzo Chigi.
“Nessuna crisi di governo, l’Italia ha bisogno di un governo per 4 anni”, sottolinea Salvini. “Il mio rapporto è con il M5S è buono, non ho tempo e voglia per litigare con nessuno“, aggiunge.
“Sì”. Replica così il Salvini a chi gli chiede se il sottosegretario Armando Siriresterà al suo posto. E a chi gli chiede se ha parlato del caso con il titolare del Mit Danilo Toninelli, Salvini replica: “Toninelli non c’è”.
“Quando si parla di crescita è importante esserci”. Lo stralcio del “salva Roma” dal decreto “l’ho concordato con chi c’era“. Lo afferma il vicepremier Salvini parlando con i cronisti e facendo riferimento alle diverse assenze registrate tra i membri del governo M5S in Consiglio dei ministri.
Nel decreto crescita è stata inserita la norma che permette la partenza del fondo di indennizzo per i rimborsi dei risparmiatori coinvolti nei crack bancari. Lo ha annunciato il vicepremier, Matteo Salvini, parlando davanti a Palazzo Chigi. “So che sono in corso altre interlocuzioni a Roma e a Bruxelles” per allargare ulteriormente la platea, ma c’é “urgenza di rimborsare da subito” chi è più in difficoltà, ha aggiunto.
Ma fonti di governo del M5s smentiscono.”Non è stato discusso il decreto crescita” in Cdm, “dunque non si è potuto stralciare nulla, meno che meno il salva Roma“.
“Il Cdm è stato spostato avanti di un’ora. Non c’è nessuna ripicca e non ci facciamo dispetti. Il lavoro che facciamo ogni giorno è quello che cerchiamo di portare avanti per migliorare la qualità della vita degli italiani: finisco qui e li raggiungo, in ogni caso la relatrice è la ministra Lezzi”. Così il ministro Luigi Di Maio ha risposto a Giovanni Floris durante la trasmissione Di Martedì alle possibili polemiche sul fatto di essere in televisione durante il Consiglio dei Ministri.
L’impressione che il gioco dello scontro tra Di Maio e Salvini sia sfuggito di mano, “sicuramente è un’impressione sbagliata”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a ‘Di Martedì’ in onda stasera su La7. “Io sono convinto di quello che stiamo facendo e quando si tratta di fare i fatti, si portano avanti provvedimenti importanti”, ha detto Di Maio, che ha aggiunto: “Però non nego che c’è una forte discussione nel Governo, anche tra noi e la Lega, perché il tema del caso Siri non è un tema qualunque”.
“Ci sono altri sottosegretari e viceministri leghisti indagati, ma qui stiamo parlando di un caso di membro del governo coinvolto in un’indagine per corruzione che parla di mazzette e in odore di mafia. Quando si parla di queste cose qui, il M5s ha dovere ricordare che se vuoi essere il Governo del cambiamento, Armando Siri che sicuramente sarà giudicato innocente, mentre si difende deve stare vuole stare lontano dalle istituzioni del Governo”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a ‘Di Martedì’ in onda stasera su La7. “Questo è un caso in cui è necessario dare un segnale politico ed etico agli agli italiani. Glielo auguro di essere giudicato innocente, ma finché non è questo si metta in panchina”, ha aggiunto.