Si è svolta nella mattinata di giovedì 20 luglio, presso la sede di Roma dell’Associazione Domina e in collegamento nazionale sulla piattaforma online Zoom, l’importante riunione organizzata dall’Associazione Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe a sostegno della proposta di legge per il riconoscimento della figura del caregiver familiare. Il dibattito si è aperto con i saluti istituzionali della Ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli, attivamente coinvolta nel processo di definizione di un provvedimento legislativo nazionale che valorizzi e tuteli le tantissime persone coinvolte nella cura e nell’assistenza dei familiari non autosufficienti e/o affetti da grave disabilità. A tal scopo la Ministra ha annunciato l’avvio, nei prossimi mesi, di un tavolo di lavoro interministeriale dedicato.
Una figura che riveste un ruolo fondamentale nella nostra società ma purtroppo spesso relegata all’invisibilità, così come ha sottolineato nel suo intervento la Presidente Nazionale Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe, Federica Rossi Gasparrini, ponendo l’accento sulla formale discriminazione del caregiver familiare legata alla fruizione delle agevolazioni previste della legge 104.
«É paradossale che la figura del caregiver familiare sia riconosciuta a livello nazionale solo alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti, tali inalienabili diritti vanno necessariamente estesi e garantiti a tutte le persone che si trovano a svolgere questo ruolo di assistenza, quasi sempre le donne, che molto spesso sono addirittura costrette ad abbandonare il loro lavoro per poter prestare le necessarie cure al familiare bisognoso, perdendo ogni tipo di diritto e agevolazione».
La Presidente Gasparrini ha tracciato il programma per arrivare ad avere il provvedimento inserito nella legge di Bilancio 2024, attraverso un confronto diretto con le forze politiche, in particolare Fratelli d’Italia, Lega, Movimento 5 Stelle e Forza Italia che hanno inviato, contestualmente alla riunione di oggi, il loro interesse a seguire il disegno di legge.
Del resto, come ben evidenzia nel suo intervento la Vice Presidente Consiglio Regionale Campania, Valeria Ciarambino, l’Italia è da tempo sotto la lente di ingrandimento dell’ONU. «L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha censurato l’Italia per il mancato intervento normativo, previsto entro aprile 2023 – afferma la Vice Presidente – è importante che ci siano provvedimenti regionali, come la recente approvazione del Consiglio Regionale della Campania con Decreto Dirigenziale n.114 del 23/03/2023 per il riconoscimento ed il sostegno del ruolo del caregiver familiare, ma la presa in carico deve essere nazionale».
Il disegno di legge sostenuto dall’associazione Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe prevede:
1) Assegno mensile quale riconoscimento per lavoro di cura prestato a favore dei
familiari conviventi non autosufficienti.
2) Tutela previdenziale ed assicurativa.
3) Formazione per la valorizzazione delle competenze.
4) Riconoscimento professionale delle competenze, ed accesso a corsi di
formazione professionalizzanti.
Sul tema della formazione e del necessario sostegno psicologico, si è soffermato il Presidente della Commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia del Consiglio Regionale della Lombardia, Emanuele Monti affermando che: «Le Regioni possono immediatamente intervenire su queste tematiche, riconoscendo al caregiver familiare un ruolo attivo nel percorso di cura della persona non autosufficiente».
La necessità di tutele previdenziali e assicurative per le/i caregiver familiari è stata altresì sostenuta nell’intervento di Antonio Salvatore Trevisi, Senatore – Commissione speciale per l’esame degli atti urgenti presentati dal Governo. «Una tutela a livello nazionale è indispensabile, soprattutto per colmare il divario con le famiglie in difficoltà, ahimè, una situazione sempre più diffusa cui occorre dare immediatamente risposte istituzionali concrete».
Sulle disparità regionali, invece, si pronuncia in particolare Massimo De Luca, Presidente Comitato Amm.re del Fondo INPS di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari. «Ragionare nel solco di proficue esperienza pregresse, ad esempio come nel caso del riconoscimento del lavoro casalingo, può essere utile alla necessaria definizione a livello nazionale del ruolo di caregiver familiare, una normativa che non può essere appannaggio dei singoli Consigli Regionali, onde garantire i diritti di base, ovvero previdenziali e assicurativi, alle persone che svolgono assistenza quotidiana e continuativa».
Attualmente le Regioni che hanno avviato un iter legislativo per il riconoscimento della figura del caregiver familiare sono la Campania, l’Abruzzo, la Lombardia, il Lazio, il Friuli-Venezia Giulia. L’appuntamento per un nuovo confronto sullo stato dei lavori è fissato per il prossimo settembre.