Carlo Verdone ha letteralmente scolpito nella mente degli italiani i suoi tipici personaggi vanto e orgoglio del cinema nazionale. Tutt’oggi sempre presenti poiché virtù di un’Italia bella con un presidente partigiano ed un mondiale da favola. Era il tempo in cui si potevano osservare per strada le cabine telefoniche a gettoni, i mangianastri presenti in auto accompagnavano il passeggio dei proprietari. A tal proposito come non citare la mitica telefonata notturna? “Pronto chi sei Adelina; Adelina chi?” Per non parlare delle scene impreziosite da colonne sonore sempre azzeccate. Venditore di dischi, altro classico dell’epoca, nel film “Borotalco,” irresistibile nei panni di un attore emergente in “Troppo forte.” Sentimentalista ed ambientalista oltre ogni livello nel personaggio di “Ruggero e i figli dell’amore eterno.” Nell’uomo seduto in poltrona in cui parla del carovita, tema attualissimo, dando l’impressione d’interagire con tutti gli spettatori contemporaneamente. Non c’è mai spazio tra Verdone è il suo pubblico, il contatto diretto avviene anche a distanza di anni. Straordinario nei panni di un conduttore televisivo che per variegate ragioni tra cui l’acceso dibattito con una ragazza diversamente abile, con l’attrice Asia Argento nei panni di quest’ultima, perde il lavoro. La trama di “Perdiamoci di vista” mostra come spesse volte il lato sensibile delle persone emerga quando la vita rimette in discussione tutto. In questo film è versatile capace di sorprendere in modo autentico, le persone che vivono la quotidianità ispirano la sue grandi interpretazioni. Nella commedia “Al lupo al lupo” in cui le inquietudini dell’esistenza e della vecchiaia emergono nella ricerca di un padre che avvicinerà tre fratelli. Insomma un attore che rimane nel cuore con una grande vocazione artistica un talento naturale, l’amico e il vicino di casa che tutti vorrebbero. Scene come quelle di Furio e Magda di “Bianco rosso e verdone” rimarranno per sempre nelle battute di tutti. Una corrispondenza tra vita reale e film come mai non si era vista, data anche la sua passione per la medicina ripresa nei suoi personaggi. Credo davvero che Carlo Verdone sia l’emblema di un’epoca straordinaria che vivrà per sempre nei suoi mitici capolavori.
Vincenzo Naturale