Roma, 29 febbraio 2024 – “Casa di Leda” è un progetto sperimentale di convivenza protetta per genitori agli arresti domiciliari o in detenzione domiciliare con i figli minori. È attivo dal 2017, ai sensi della legge 62/2011, e vede l’Azienda pubblica di servizi alla persona “Asilo Savoia” come soggetto attuatore sulla base di un protocollo d’intesa firmato con la Regione Lazio e il Comune di Roma nel 2019.
«L’obiettivo prioritario del progetto è la tutela degli interessi e dei diritti dei minori. La struttura agevola il ripristino della rete di rapporti familiari in funzione dell’equilibrato sviluppo del minore, favorendo percorsi di semi autonomia a donne con bambini dai 0 ai 10 anni, nei cui confronti l’autorità giudiziaria abbia disposto gli arresti domiciliari e risultino sprovviste di riferimento materiali e abitativi. Evitando così l’ingresso in strutture penitenziarie e garantendo il potenziamento delle funzioni genitoriali e la progressiva acquisizione di strumenti indirizzati verso l’autonomia».
Lo ha dichiarato l’assessore all’Inclusione e ai Servizi alla persona della Regione Lazio, Massimiliano Maselli, in risposta al consigliere Claudio Marotta.
Il legame tra Regione Lazio e Asilo Savoia è stato rinnovato e rafforzato con un contratto di servizio triennale, al fine di pianificare le attività a lungo termine e di supportare la crescita strutturale del servizio. Il sostegno finanziario è assicurato con risorse nazionali e, nel recente passato, anche con risorse regionali, oltre alla disponibilità dell’immobile, sede del servizio garantita da Roma Capitale.
«Questo consente la continuità del progetto che ha già accolto e supportato oltre trenta donne e altrettanti bambini anche stranieri. La scelta dell’Asilo Savoia di proseguire le attività attraverso una gestione diretta del servizio, anziché attraverso l’affidamento tramite convenzioni ad un ente di Terzo settore, rientra non solo nelle prerogative istituzionali a statutarie dell’Asp, ma è anche orientata a un obiettivo di maggiore qualità del servizio, con particolare riferimento alle delicate relazioni interistituzionali collegate ai progetti di inclusione sociale delle persone coinvolte», ha spiegato l’Assessore.
«Inoltre, la legge regionale n.2 del 2019, stabilisce che i servizi strutturali devono essere internalizzati. Il futuro della “Casa di Leda” è pertanto promettente con prospettive di stabilità e crescita», ha concluso l’assessore Massimiliano Maselli.