Cavaliere Giuseppe Antonio Modaffari da un piccolo borgo reggino al Governo Saragattiano : l’ eredità ” politica ” lasciata alla nipote Mary Modaffari

- Pubblicità -

(Adnkronos) – Roma , 27/01/2025. Sono di quelle figure che lasciano il segno. Non solo nelle famiglie ma anche nei territori. " Don Peppino Modaffari "con dimora in contrada Malgeri, ha colorato per anni gli scenari della politica Condofurese in provincia di Reggio Calabria, una politica alquanto personalizzata, ma espressione dei tempi. Uomo acculturato e di famiglia nobile e dal linguaggio accattivante, curava la comunicazione e il consenso elettorale.  Dapprima sostenitore della Democrazia Cristiana della corrente di Riccardo Misasi, dopo breve vicinanza al Partito Repubblicano, si è ritagliato una dimensione nel Partito Socialista Saragattiano, divenendone membro nel direttivo nazionale. La caratura di Giuseppe Antonio Modaffari ribattezzato u “Cavalieri di Grancroce” si spinse anche al di fuori dei confini territoriali dunque (ed era molto difficile a quei tempi) tanto da poter invitare a Condofuri in provincia di Reggio Calabria l’allora " Presidente della Repubblica Saragat " che poi con una lettera confermò il passaggio a Condofuri in un pomeriggio del 19 aprile del 1966. Il PSDI locale, sotto la guida del " Cavaliere Modaffari " ebbe incremento di consensi; la consistente percentuale relativa dei risultati elettorali conseguiti nelle Provinciali del 1964 ha sicuramente contribuito alla visita a Condofuri del Presidente della Repubblica Saragat, durante il suo viaggio in Calabria del 19 aprile 1966; una eccezionale visita quella, che andava a premiare l’attaccamento dei Condofuresi al secolare Centro Storico ferito dall’esodo forzato, ma che, indirettamente, ne ha incoraggiato l’emergente insofferenza diffusa verso la Democrazia Cristiana. Al proposito dei bisogni di allora, è significativo il commento del giornalista de La Stampa di Torino al seguito del corteo presidenziale: ” Omissis… Poi il Presidente sale a Condofuri (Superiore), un paesello sperduto sui monti: la gente parla in greco, nessun uomo politico vi era mai stato prima d'ora. È il prototipo dei guai Calabresi. Case senz'acqua e misere, nella valle due aspre fiumare, un paesaggio messicano, la strada carrozzabile appena tracciata da poche settimane. Da qui gli uomini validi sono partiti. Festoni e bandierine di umile carta sono l'unico addobbo del paese per questa straordinaria visita… Omissis” (20.04.1966- La Stampa- numero 93). Il giornalista, che certo non ignorava il prestigio politico di cui godeva nel partito di Governo il Cavaliere di Gran Croce Giuseppe Antonio Modaffari ha voluto testimoniare in maniera inequivocabile la Realtà della Condofuri di allora (1966). Dunque il Cavaliere Giuseppe Antonio Modaffari ha dimostrato la forza politica della famiglia ed il merito di quella storica visita, che ha registrato anche la presenza dello straordinario e indimenticabile Sandro Pertini; documenti provenienti dall’archivio RAI TECHE, provano inconfutabilmente il ruolo importante nel Governo del Modaffari.  Figura talmente importante che col passare degli anni conquistò amicizie fraterne con il grande Bettino Craxi , con politico di spicco di origini Calabresi con evidenti ed importanti ruoli nei governi che si susseguirono quali l' Onorevole Costantino Belluscio e l' Onorevole a Benedetto Mallamace. Un attaccamento ai territori forse senza precedenti con un acume che dimostra come anche allora la politica, quella seria, di vicinanza alle esigenze dei territori, poteva essere praticata. Alla fine della sua carriera politica negli anni ’90 Giuseppe Modaffari si unisce al partito Berlusconiano Forza Italia. L’importante eredità politica e sociale del nonno è stata portata avanti dalla nipote Mary Modaffari che fonda il movimento sociale e culturale "Rinnovamento e Libertà Popolare", presidente nazionale della Confederazione Nazionale Esercenti per la quale è rappresentante di interessi al Parlamento Europeo e della Federimprese Europa. Molto attiva anche in campo sociale è promotrice di attività di volontariato e promotrice del Progetto Soccorso Rosa , che si occupa di tutela delle donne che subiscono violenza sui luoghi di lavoro . Tutte attività qualificanti e in linea con un impegno sociale trasversale del nonno , portato avanti dalla stessa attraverso la " Fondazione Cavaliere Giuseppe Modaffari " e che la stessa spera si possa ancora trasferire alle generazioni future . 
Ufficiostampa@fondazionecavalieremodaffari.it
 —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)