A margine delle tante e referenziate lettere e richieste, inviate da Enti di Promozione Sportiva e Federazioni oltre che da Associazioni Nazionali di categoria (quali per esempio l’“Anif Eurowellness”), proprio perché i quasi quarant’anni che si collocano tra la maturità classica del nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi e la mia (ovviamente anonima e modesta ma analogamente conseguita proprio al Massimilliano Massimo dell’Eur dopo 13 anni a partire dalle elementari fino alla maturità classica) non dissipano i valori insegnati e promossi dai Padri Gesuiti, in qualità di gestore ed imprenditore sportivo, da sempre attivo a Roma ed attualmente anche ai Castelli Romani, ho chiesto in una dichiarazione indirizzata al Premier Draghi – pubblicata e ripresa da diversi organi di stampa – di fare il possibile e quanto prima al fine di salvare il settore sportivo falcidiato dalla pandemia ed ormai sull’orlo del baratro.
Parafrasando alcuni punti di una Sua intervista rilasciata qualche settimana fa, ben ricordandomi gli insegnamenti ed i principi dei Padri Gesuiti contenuti nel “messaggio morale che pervadeva un po’ tutta la giornata che si passava a scuola; un messaggio che esprimeva che le cose andavano fatte al meglio delle proprie possibilità, che l’onestà era importante, ma poi soprattutto che tutti noi eravamo speciali, in qualche modo e non tanto perché‚ andassimo al Massimo Massimo ma perché‚ speciali come persone umane” (cit.), Le ricordo umilmente Presidente Draghi, che da ragazzo e’ stato tra l’altro un giocatore ed appassionato di basket, che gli sportivi sanno prendere spunto dalle difficoltà per migliorarsi, sanno cadere e rialzarsi, e meglio di tanti hanno presente il significato e l’importanza del lavoro di squadra; per questo Le chiedo di valutare con il Ministero della Salute, il CONI, il CTS, gli Enti di Promozione Sportiva, le Federazioni e tutti gli organi preposti, la possibilità di aprire le porte dei più’ di 100 mila centri sportivi e palestre sparsi sul territorio nazionale per accogliere e così potenziare, in vista della riapertura definitiva delle attività sportive, la campagna vaccinale e supportare il Paese in un momento così delicato in quanto ambienti e luoghi fisiologicamente progettati, realizzati ed autorizzati, per l’accoglienza in totale sicurezza di un grande numero di utenti al pari, se non addirittura meglio, di strutture già destinate o propostesi per tale iniziativa.