Lavoratori di Agenas in sciopero il 4 maggio contro la mancata riassunzione e stabilizzazione degli ex precari lasciati a casa, a dispetto degli impegni formali di Agenzia e Ministero della Salute, ormai dal 1° gennaio scorso. I sindacati non demordono: “Non si rispettano gli accordi e si mandano al macero professionalità indispensabili per il funzionamento di Agenas, salvo poi imbarcare nuove inutili consulenze. Cioè proprio quando con la pandemia e la campagna vaccinale in corso rendono più necessaria la funzione della Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, la si svuota di competenze e la si riempe di clientele. E’ inaccettabile, protesteremo finché giustizia non sarà fatta”.
Paolo Terrasi, Sandro De Paolis e Angelo Angritti – responsabili di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – tornano a denunciare l’ennesimo nulla di fatto che ha smentito gli impegni assunti, con il ministro Roberto Speranza che si è rifiutato di convocare il tavolo di confronto tra organizzazioni sindacali, Agenas e Ministero della Salute. “E’ una vergogna che in una situazione in cui tutti i servizi alla salute devono essere rafforzati, si lascino a casa i 70 lavoratori che, insieme ai colleghi di ruolo, mandano avanti l’agenzia nazionale incaricata di coordinare e fare controlli sui sistemi sanitari regionali”, attaccano i sindacalisti di categoria. “Non c’è logica organizzativa, né rispetto per le competenze e per il lavoro altamente qualificato che, anche a dispetto delle condizioni contrattuali, questi lavoratori hanno svolto all’interno di una agenzia pubblica strategica come l’Agenas. Da quando i 70 precari sono disoccupati tutti i settori dell’Agenzia sono andati in sofferenza. E cosa si fa invece di dare prospettiva e futuro a questi lavoratori? Si pensa di porre rimedio con l’ introduzione di altro precariato con collaborazioni e bandi di comando di dubbia legittimità”.
“Per questo martedì prossimo, 4 maggio, sarà sciopero e tutto il personale di Agenas incrocerà le braccia. E la protesta non si fermerà”, proseguono Terrasi, De Paolis e Angritti. “Sono già pronte nuove iniziative, a partire da un nuovo presidio sempre il 4 maggio sotto il Ministero della Salute, in coincidenza dello sciopero. Saremo in piazza Castellani dalle 11 alle 13, nel rigoroso rispetto delle norme anti-Covid, ma con tutta la determinazione necessaria”, “Sciopero e presidio saranno solo le prime azioni estreme, che seguono mesi di mobilitazione serrata, per evitare il disastro di un’emorragia di competenze e il dramma di licenziamenti. Pretendiamo garanzie concrete per i lavoratori e per il funzionamento dell’agenzia. E non ci fermeremo finché non le avremo ottenute”, concludono i sindacalisti.