Il finlandese Lauri Ruuska ha ottenuto il suo primo titolo sul Challenge Tour con 257 (59 70 64 64, -27) colpi dominando nel Vierumäki Finnish Challenge, dove Filippo Bergamaschi, il migliore tra gli italiani, si è classificato 17° con 272 (67 67 68 70, -12).
Sul percorso del Vierumäki Resort (par 71), nella città da cui il circolo prende il nome, in Finlandia, Ruuska, 29 anni, ha lasciato a sette colpi lo svedese Joakim Wikstrom e lo scozzese Jack McDonald, secondi con 264 (-20), e a undici il portoghese Tomas Gouveia, quarto con 268 (-16). In quinta posizione con 269 (-15) il francese Sébastien Gros, il danese Sebastian Friedrichsen e l’austriaco Maximilian Steinlechner e in ottava con 270 (-14) il finlandese Oliver Lindell, lo statunitense Cole Madey e gli svedesi Kristoffer Broberg e Hannes Ronneblad.
Degli altri azzurri Francesco Laporta è terminato 29° con 274 (-10), Aron Zemmer 31° con 275 (-9), Enrico Di Nitto 41° con 278 (-6) e Federico Livio 53° con 282 (-2).
Ruuska ha interpretato il ruolo di profeta in patria sin dal primo giro in cui ha firmato un fantastico 59 (-12, un eagle, dieci birdie), terzo giocatore nella storia del Challenge Tour, dopo il francese Adrien Mork (Tikida Hotels Agadir Moroccan Classic, 2006, vincitore) e l’azzurro Nicolò Ravano (Fred Olsen Challenge de España, 2016, secondo) anche loro su par 71, a compiere tale prodezza. Da ricordare, però, che meglio di tutti ha fatto lo spagnolo Alejandro Del Rey, il quale ha segnato un 58 (-14, tre eagle, otto birdie) nello Swiss Challenge (2021, decimo al termine), score che nessuno ha eguagliato sia sul Challenge Tour che sul DP World Tour. Nel secondo round Ruuska ha rallentato con un 70 (-1) ed è stato sorpassato da McDonald, poi nel terzo ha ripreso il comando delle operazioni con un 64 (-7) che ha replicato nel turno conclusivo (due eagle consecutivi e tre birdie) annullando qualsiasi possibilità di reazione degli avversari. Al finlandese è andato un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 250.000 euro.
Sono usciti al taglio Lorenzo Gagli, 83° con 141 (-1), Giovanni Manzoni, 125° con 145 (+3), e Jacopo Vecchi Fossa, 143° con 147 (+5).