“La Cisl Medici Lazio comunica che l’Inps, con la circolare n. 70 del 26/04/2021, ha fornito indicazioni in merito agli effetti pensionistici derivanti dagli incarichi conferiti ai pensionati per fare fronte all’emergenza sanitaria da COVID-19”.
La circolare in sintesi differenzia i sanitari tra coloro per i quali è prevista la sospensione del trattamento durante il periodo dell’incarico e coloro che possono mantenere l’assegno pensionistico cumulandolo con la retribuzione.
Alla prima categoria appartengono gli operatori sanitari collocati in pensione cosiddetta di vecchiaia ai quali si applica la sospensione.
Nella seconda categoria ci sono invece gli operatori sanitari che rientrano nella cosiddetta quota 100 per i quali i redditi da lavoro autonomo sono cumulabili con la pensione.
“La Cisl Medici ricorda che questo argomento aveva suscitato nelle scorse settimane grandi polemiche a fronte della carenza di personale dedicato e del ricorso a forme di contratto di lavoro in somministrazione per il tramite di agenzie private. Una soluzione questa ultima assolutamente non in linea con l’idea di un rafforzamento concreto del servizio sanitario pubblico anche a fronte della recentissima intesa firmata con la Regione Lazio firmata il 30 aprile che prevede un concreto potenziamento del capitale umano.
La Cisl Medici – si legge nel comunicato a firma del segretario regionale Luciano Cifaldi e del segretario di Roma Capitale Benedetto Magliozzi – continua a ritenere non rinviabile il rafforzamento del servizio sanitario regionale attraverso le procedure che possano portare in piena trasparenza alle necessarie e non più rinviabili assunzioni a tempo indeterminato ed alla stabilizzazione del personale precario. Non è più accettabile che il servizio sanitario debba trovarsi in carenza di personale ad affrontare emergenze di tipo pandemico nonché altre situazioni di grave disagio per i cittadini quali il dilatarsi delle liste di attesa”.