Nel corso della propria vita, ci si può ritrovare a cambiare la residenza per un’innumerevole quantità di motivi, che si tratti di lavoro, studio o scelte di vita indipendenti da ciò.
La residenza è un dato di fondamentale importanza, sia rispetto la legge che per la gestione delle comunicazioni quotidiane, e dunque è bene muoversi per tempo quando ci si trasferisce, così da essere sicuri di avere tutto in regola una volta arrivati nella nuova casa.
Quali sono i documenti richiesti per il cambio di residenza?
Prima di tutto, c’è da dire che per fortuna il processo per il cambio di residenza è stato notevolmente semplificato, per cui niente paura se in passato si hanno avuto eperienze negative dovute alla lentezza burocratica.
Oggi basta presentare la domanda all’Ufficio dell’Anagrafe, sia in presenza che online, come si legge sulla pagina del Comune di Roma, evitando così di spostarsi e dover attendere lunghe file agli sportelli. Rispetto ai costi da sostenere, ci sarà da pagare solo il prezzo per le fotocopie dei documenti richiesti e nessun altro costo aggiuntivo, ma solo se si presentano i documenti fisici, altrimenti andranno allegati in forma telematica i pdf senza bisogno di stampare nulla.
Nello specifico i documenti necessari sono: la carta d’identità e il codice fiscale di ogni componente del nucleo famigliare (minorenni compresi); il contratto di locazione, comodato d’uso o di acquisto della nuova residenza; i libretti di veicoli intestati e la patente di guida. Questi ultimi documenti servono semplicemente a comunicare in modo automatico la nuova residenza, senza dover effettura un cambio a parte. Per lo stesso motivo, nei moduli da compilare verranno richiesti anche i dati delle patenti e dei veicoli intestati, oltre i dati anagrafici completi di tutti i componenti della famiglia.
Cambio di residenza: attenzione ad utenze e tasse
Si è detto che la procedura è stata semplificata, ma è importante attivarsi quanto subito quando c’è necessità di cambiare residenza, dato che ci sono anche altre incombenze burocratiche da risolvere prima di entrare in casa, ovvero le questioni legate a bollette e tasse.
Bisogna ricordare infatti che il cambio di residenza, seppur possibile senza un numero illimitato di volte, può venire verificato dalle autorità entro 45 giorni dalla richiesta; pertanto sarà necessario vivere già all’interno della casa al momento del controllo per ottenere l’approvazione del cambio di residenza. A tal proposito, le utenze dovranno già essere attivate, in particolare quelle che hanno bisogno del contatore come gas e luce.
In effetti, potrebbe non essere sufficiente un semplice cambio di intestatario per queste utenze: nel caso in cui ci si trasferisca in una casa dove il contratto è già attivo e il contatore è stato sigillato, diventa necessario procedere con il subentro, il quale richiede una serie di passaggi specifici. Per chi non avesse dimestichezza con queste procedure, il consiglio è quello di documentarsi preventivamente attraverso gli approfondimenti web disponibili sulle pagine di settore, come quella dedicata al subentro della luce proposta da ENGIE, che fornisce un quadro molto dettagliato dei passaggi da portare a termine per un’esecuzione corretta del cambio intestatario.
Allo stesso modo, bisogna tenere presente la comunicazione relativa al calcolo e al pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, da presentare all’ufficio tributi del Comune. In questo contesto, è necessario avere a disposizione tutti i dettagli richiesti, inclusa la planimetria, i dati catastali dell’immobile e il numero di persone che risiedono al suo interno.