A Roma sono oltre 45mila le persone che cercano lavoro come babysitter a Roma considerando solo quelle iscritte sul sito specializzato nella ricerca di baby sitter Sitly. Ci sono poi le aspiranti baby sitter registrate su altri siti (è stupefacente come anche in Italia la ricerca online di baby sitter sia una forma di offerta lavoro molto diffusa) e coloro che preferiscono i canali di promozione tradizionali, passaparola, bigliettini nei punti vendita.
Con così tanta concorrenza c’è da domandarsi quale siano le competenze da mettere in risalto nel momento della candidatura. Cosa cercano i genitori italiani oggi? Secondo alcuni sondaggi le famiglie italiane amano nella collaborazione con la baby sitter la flessibilità: il fatto di poter definire una collaborazione saltuaria, di poterla chiamare per occasioni serali non frequenti (una serata romantica, una cena aziendale), di convocarla in casi di emergenza come quando al mattino ci si sveglia e il bambino ha la febbre.
Una baby sitter deve quindi essere consapevole, previo accordi, che il suo non è un impegno quotidiano e sapersi adattare. Tra le skill che vengono maggiormente richieste, poi, c’è la disponibilità ad aiutare i bambini nei compiti, oppure ad accompagnarli alle varie attività extra scolastiche, preferibilmente guidando l’auto.
Molto apprezzato è l’aver frequentato un corso di primo soccorso, oppure di aver conseguito la laurea (o comunque star studiando) in scuole specialistiche come Scienze dell’Educazione o della Formazione. Anche la lingua è un valore aggiunto, in particolare l’inglese in modo che le conversazioni con i bambini avvengano in una lingua straniera stimolandone l’apprendimento.
Ovviamente più aumentano le competenze richieste alla baby sitter, più bisogna prevedere un aumento della tariffa oraria. A Roma, mediamente, la cifra richiesta dalle baby sitter è di 8,40 euro all’ora. Ma, appunto, meglio considerare che possa variare in base ai compiti che la tata dovrà svolgere, l’età dei bambini e il loro numero.
