Commercialisti e consulenti, misure choc

Alcune banconote da 50 Euro in mano a un cassiere di una banca. 16 aprile 2018 a Genova ANSA/LUCA ZENNARO
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Piccole e medie imprese (Pmi) ed intera economia necessitano di misure ‘choc’ per “essere salvate”, e dunque “sono necessari interventi di integrazione al reddito facili, diffusi e di rapidissima assegnazione diversi, per criteri e tempistiche, da quelli utilizzati nei periodi di ordinaria amministrazione”. Lo dichiarano i presidenti del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro e del Consiglio nazionale dei commercialisti Marina Calderone e Massimo Miani. I due Ordini professionali si appellano alle Istituzioni, per sollecitare l’adozione di una serie di iniziative, che partono dalla “sospensione fino al 30 giugno 2020 dei termini di versamento, con rateazione dei versamenti sospesi a partire da settembre 2020, relativamente a tributi, ritenute, contributi e premi assicurativi, sia correnti che rateizzati, nonché al diritto annuale alle camere di commercio, somme dovute, anche in forma rateale, derivanti da avvisi bonari, accertamento con adesione, mediazione tributaria, conciliazione giudiziale, acquiescenza e definizione agevolata delle sanzioni, entrate tributarie e non tributarie, anche degli Enti locali, derivanti da cartelle di pagamento o ingiunzioni o avvisi di accertamento esecutivi, nonché relativi alla rottamazione dei ruoli e al saldo e stralcio”. Soltanto “interventi coraggiosi”, dicono, potranno servire a famiglie, imprese e professionisti per far fronte alla gravissima crisi finanziaria ed economica provocata dall’emergenza sanitaria in atto. Siamo certi che il Governo, in momenti difficili come questo, farà il possibile, e anche più, per non lasciarli soli”, recita la nota congiunta di Calderone e Miani.