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Roma – “Ogni giorno, mediamente, facciamo tra i 160 e i 200 tamponi in modalita’ drive in. Poi ci sono quelli a domicilio, che cambiano a seconda delle segnalazioni che ci arrivano. Il livello di positivita’ riscontrato e’ del 10 per cento“. Lo ha spiegato il direttore del Servizio igiene e sanita’ pubblica (Sisp) dell’Asl Roma 1, Enrico Di Rosa, in un colloquio con l’agenzia Dire.
I tamponi in modalita’ drive in si svolgono ogni giorno all’aperto nel Comprensorio del Santa Maria della Pieta’. “E’ una produttivita’ adeguata, che vedra’ un rafforzamento grazie anche alla collaborazione con le Unita’ di intervento territoriali (Uscar, ndr) composte da medici e infermieri che svolgono sorveglianza attiva sulle case di riposo, sulle Rsa e sui pazienti a domicilio”, ha aggiunto Di Rosa. Una delle criticita’ segnalate ad aprile dal direttore del Sisp era la mancanza di tempestivita’ nell’effettuare il tampone dal momento in cui arrivava la segnalazione. “Siamo migliorati in queste settimane, ma il nostro obiettivo e’ arrivare a effettuare il tampone entro le 48 ore dai primi sintomi”.
Nel Lazio il trend registrato e’ dello 0,5 per cento, uno dei piu’ bassi dall’inizio dell’emergenza. “I nuovi contagi sono pochi, ma non sono azzerati. E’ bene sottolinearlo – ha continuato Di Rosa – Non mi riferisco soltanto alle comunita’ religiose o alle case di riposo. Stiamo riscontrando positiva’ in soggetti asintomatici o paucisintomatici di nuclei familiari. Quindi bisogna mantenere un livello di attenzione elevato e continuare a effettuare tamponi in tempi rapidi, per poter isolare le persone”.
I virologi sono divisi sull’inizio della fase 2. C’e’ chi avrebbe preferito attendere ancora prima di eliminare il lockdown. “La situazione epidemiologica a Roma e nel Lazio e’ tra le piu’ basse e in queste settimane sono state fatte scelte ponderate e sostenibili – ha spiegato Di Rosa – Certo e’ inevitabile aspettare di vedere che dati avremo alla fine della prossima settimana per capire l’evoluzione. Mi interessano anche i dati sui test sierologici alle prime 300mila persone, saranno utili a comprendere la direzione da prendere”.
Intanto nella Capitale le persone hanno ripreso ad affollare le strade, i parchi, i mezzi di trasporto. “I romani finora hanno dimostrato un livello di maturita’ e attenzione non indifferente e credo continueranno su questa strada – ha concluso Di Rosa -.
L’importante e’ porre in essere tutte le precauzioni previste:
mascherine, distanziamento, smart working. Solo cosi’ potremo
avere in tempi brevi un numero veramente limitato di casi. Ma non
dovremo mollare neanche allora, perche’ dovremo convivere con
l’idea del virus per diversi mesi. Per intenderci: non torneremo
a stringerci la mano”.