Coronavirus, impennata di casi nel Lazio: 215 in un giorno

Tamponi per il Covid-19 in modalità drive-in, presso il Santa Maria della Pietà dell'ASL Roma 1, Roma, 21 agosto 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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Una festa affollata e senza mascherine nel giorno di Ferragosto è costata la chiusura allo stabilimento ‘La Spiaggia’ di Ostia. Alcuni ragazzi presenti all’evento sarebbero risultati positivi al coronavirus. Gli stessi che nei giorni successivi sarebbero entrati anche nel noto stabilimento Kursaal, chiuso dopo un blitz della Asl.

“Oggi nel Lazio si registrano 215 casi e zero decessi, di questi il 61% sono link di rientro. Oggi è record di positivi, mai così tanti, legati prevalentemente ai casi con link dalla Sardegna 45% (97 casi)”. Così l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. “Sono in prevalenza giovani e asintomatici – aggiunge – In questa fase il tema non sono né le ospedalizzazioni, né le terapie intensive che sono assolutamente sotto controllo e non danno alcuna preoccupazione, ma bloccare tempestivamente le catene di trasmissione rintracciando gli asintomatici ed evitare che venga diffuso il virus in ambito familiare”. “Rivolgo un appello ai giovani: fate attenzione soprattutto ai vostri familiari e alle persone più care e se siete in attesa dell’esito del referto è opportuno rimanere isolati e non avere frequentazioni”

Iss, indice Rt potrebbe essere sottostimato – L’indice di contagiosità Rt “potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale” in quanto il suo valore attuale, pari a 0,83 relativamente al periodo compreso fra il 30 luglio e il 12 agosto 2020, è stato calcolato “sui soli casi sintomatici”. Lo rileva l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel bollettino settimanale sull’evoluzione dell’epidemia pubblicato oggi.  L’indice pari a 0,83, rileva l’Iss, “indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da Stato estero (categorie non mutualmente esclusive), il numero di casi sintomatici diagnosticati nel nostro Paese è stato sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane”. Nel documento si rileva quindi che “n questo particolare momento dell’epidemia l’indice di trasmissione (Rt) calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza”.