“E’ necessario far ripartire l’assistenza ai malati cronici – ha proseguito Ugenti – che durante l’emergenza sanitaria e’ stata
rallentata ma non dimenticata. Da parte nostra c’e’ attenzione e
a dimostrarlo ci sono una serie di misure che abbiamo adottato”.
Gia’ nel decreto legge 9 marzo 2020 n.14 (Disposizioni urgenti
per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in
relazione all’emergenza COVID-19, ndr), ricorda la dirigente del
ministero, era previsto all’articolo 5 “un incremento delle ore della specialistica ambulatoriale. Per cui fin dai primi provvedimenti adottati dal governo c’e’ stata attenzione a questo settore – ha sottolineato Ugenti – e sono stati finanziati 6milioni di euro finalizzati proprio all’incremento della specialistica ambulatoriale”.
Per la presa in carico dei pazienti, poi, sono state istituite
le USCA – Unita’ speciali di continuita’ assistenziale, una norma
“veramente importante – secondo la dirigente del ministero – che le
Regioni stanno attivando e realizzando. La finalita’ di questa
norma era quella di consentire ai medici di medicina generale e
ai pediatri di libera scelta l’attivita’ assistenziale ordinaria
e quindi l’assistenza a tutti quei malati cronici che non avevano
contratto il Covid e per i quali pero’ non si poteva pero’
appunto dimenticare l’attivita’ assistenziale. Abbiamo creato
questa unita’ speciale proprio perche’ il malato affetto da Covid
che non necessita di ricovero ospedaliero venga sempre preso in
carico dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera
scelta, con una gestione a domicilio attraverso le USCA”.
MAGI ALLA ‘DIRE’: AUMENTARE ORE SERVIZIO A 38, INVESTIRE SU SETTORE
“Bisogna riprendere in carico i pazienti cronici, ma senza specialisti e’ difficile”. Cosi’ il segretario generale del sindacato Sumai, Antonio Magi, intervenendo ad un webinar sulla cronicita’ moderato dal direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone. “In questo momento abbiamo una carenza di specialisti sul territorio – ha proseguito Magi – per questo abbiamo fatto una proposta: aumentare da 20 a 38 le ore di servizio degli specialisti, in modo tale da snellire un po’ anche le liste d’attesa”.
E bisogna farlo presto, perche’ oggi al problema “storico” delle liste d’attesa si aggiunge il fatto di “dover recuperare tre mesi di attivita’ non svolta – ha fatto sapere il presidente del Sumai – Soprattutto per questo, allora, e’ arrivato il momento di investire sulla specialistica, ma non solo: bisogna creare una nuova struttura, che e’ gia’ presente nel piano cronicita’, con delle equipe professionali costituite da medici di famiglia e specialisti ambulatoriali collegati con l’ospedale, soprattutto per poter avere un accesso rapido nelle strutture qualora fosse necessario il ricovero”.
Per Magi, quindi, e’ necessario “ricominciare a fare il prima possibile tutte quelle visite specialistiche che sono andate perse durante l’epidemia. Ci siamo tutti quanti concentrati sul Covid e abbiamo dovuto seguire le priorita’ – ha aggiunto ancora – sicuramente sono state garantite le visite non differibili, ma indubbiamente quelle non urgenti, che erano la maggioranza, sono rimaste al palo”. Per ridurre la pressione della grande mole di visite da recuperare, infine, secondo Magi “anche la telemedicina potrebbe essere un aiuto”, ha concluso.