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“In linea di massima siamo soddisfatti delle nuove misure annunciate da Conte, il governo sta andando avanti in maniera prudente e molte situazioni continuano ad essere giustamente ‘congelate’. Ma abbiamo qualche dubbio in merito alla possibilita’ di potersi recare nei ristoranti per andare a prendere cibo da asporto. Non vorremmo che le persone lo scambiassero come un ‘liberi tutti’, magari andando in un ristorante, il loro preferito, che si trova dall’altra parte della citta’ rispetto a dove abitano, passando la serata a fare la fila. Sarebbe opportuno che i ristoranti da asporto fossero
relegati all’area in cui si vive”.
Cosi’ il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, interpellato dall’agenzia Dire in merito alle misure contenute nel nuovo decreto annunciato ieri dal premier Giuseppe Conte. “Se si dovrebbe sperare nel buonsenso dei cittadini? Se bastasse quello avremmo risolto tutti i problemi dell’Italia – risponde Magi alla Dire – ma di persone che si sono mosse ne abbiamo viste, cosi’ come ancora vediamo persone che passeggiano per strada senza una giusta motivazione. Occorre essere prudenti, perche’ ci vuole un attimo a ritornare alla situazione iniziale. Non siamo ancora sotto la soglia dello zero, a Roma l’indice di contagi e’ dell’1,6% come fattore di crescita. Abbiamo avuto anche un recentissimo nuovo cluster nell’ateneo salesiano con 24 positivi”.
Ieri, intanto, dalla Regione Lazio una buona notizia: per 48 ore nella Capitale non si sono registrati decessi. “Questa e’ una notizia positiva – commenta Magi – i dati in generale sembrano buoni, ma il problema e’ sempre lo stesso: bisogna evitare nuovi contagi, anche se certamente alcune attivita’ e’ necessario che riaprano, sempre pero’ nella massima sicurezza”.
Tornando alle misure, il presidente dell’Ordine dei Medici di
Roma e’ d’accordo sull’utilizzo obbligatorio delle mascherine “ma
vorrei essere certo che tutti usassero quelle chirurgiche e non
mascherine ‘fai da te’– sottolinea ancora all’agenzia Dire – chi va a trovare un parente stretto che non vede da tempo deve mettere la mascherina e non deve pensare di fare un ‘festino’ in casa. Tutte le misure di distanziamento sociale devono continuare ad essere rispettate, come abbiamo gia’ detto (e fatto per esempio a Termini) vanno installati i termoscanner nelle stazioni di treni e metropolitane. Le misure a livello sanitario sono perfette sulla carta, non abbiamo controindicazioni, ma vanno attuate”.
Secondo Magi, infine, va rimessa in moto anche la “normale attivita’ sanitaria, bisogna organizzarsi per rivedere tutti i pazienti cronici che in questo momento sono fermi – sottolinea – va bene riaprire attivita’ come le pizzerie, ma pensiamo, sempre con le dovute accortezze, anche alla riapertura degli ambulatori per seguire i pazienti normali. Diabetici, ipertesi e cardiopatici non sono spariti, ma gli abbiamo ridotto notevolmente la possibilita’ di farsi vedere. Personalmente ho un sacco di pazienti che mi telefonano tutti i giorni per sapere cosa possono fare. Allora pensiamo magari a triage telefonici preventivi, come ho sempre detto, per vedere se ci sono fattori di rischio. Bisogna rimettere in moto questa macchina il prima possibile, perche’ quest’anno – conclude Magi – non vorremmo ritrovarci con un indice di mortalita’ dei pazienti cronici superiore a quello dei pazienti Covid-19”.